I fisici hanno escogitato un nuovo metodo per studiare la funzione cerebrale, aprendo una nuova frontiera nella diagnosi delle malattie neurodegenerative legate all’invecchiamento.
Questa nuova tecnica non invasiva potrebbe potenzialmente essere utilizzata per qualsiasi diagnosi su malattie del cervello.
( Vedi anche: Invecchiamento: nuova comprensione del normale declino cognitivo e neurodegenerazione).
I ricercatori della Lancaster University (UK) e della Medical University di Gdansk (Polonia) hanno decifrato le oscillazioni nel fluido cerebrospinale che si trova tra il cuoio capelluto e il cranio.
Un dispositivo per le registrazioni non invasive di questo fluido traslucido è stato sviluppato dai ricercatori dell’Università tecnica di Danzica (Polonia) e le registrazioni sono state fatte presso l’Università di medicina di Danzica (Polonia) e l’Università di Regina (Canada) .
Usando i metodi sviluppati dai fisici di Lancaster, i ricercatori hanno dimostrato che la circolazione nel cervello di questo fluido è altamente fluttuante e che queste fluttuazioni sono lente, ma interconnesse dai ritmi della respirazione e dalla frequenza cardiaca.
I ricercatori hanno scoperto che alcune di queste oscillazioni, che sono legate alla pressione sanguigna, in genere sono più lente, si verificano a frequenze più basse e come dimostrato in studi precedenti, sono correlate alle oscillazioni del movimento vascolare e all’ossigenazione del sangue. I risultati preliminari hanno mostrato evidenza di un declino della coerenza tra queste oscillazioni nei partecipanti di età superiore ai 25, indicando che l’invecchiamento cerebrale può iniziare prima del previsto.
La Prof.ssa Aneta Stefanovska della Lancaster University, che ha studiato la fisica delle oscillazioni biologiche per oltre 20 anni, ha dichiarato: “Combinando la tecnica per registrare in modo non invasivo la fluttuazione corrispondente al fluido cerebrospinale e i nostri metodi sofisticati per analizzare le oscillazioni che non sono simili a un orologio ma piuttosto variano nel tempo attorno ai loro valori naturali, siamo arrivati a un metodo interessante e non invasivo che può essere utilizzato per studiare l’invecchiamento e cambiamenti cerebrali dovuti a vari processi neurodegenerativi.
Fonte: Scientific Reports