HomeSaluteCervello e sistema nervosoL'inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza

L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza

Una nuova ricerca rafforza il legame precedentemente riportato tra l’inquinamento atmosferico e il declino cognitivo, dopo aver constatato che l’esposizione al particolato fine potrebbe aumentare in modo significativo il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer e altre demenze.
(I ricercatori hanno scoperto che le donne anziane esposte ad alti livelli di inquinamento atmosferico avevano maggiori probabilità di sviluppare la demenza).

La ricerca ha rilevato che l’esposizione a livelli elevati di  particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5), minuscole particelle di inquinamento atmosferico con un diametro di 2,5 micrometri o più piccolo ( il diametro di una particella PM2.5 è circa 30 volte inferiore a quella di un capello umano), ha aumentato il rischio di demenza nelle donne anziane di oltre il 90 per cento.

( Vedi anche:L’inquinamento atmosferico industriale lascia rifiuti magnetici nel cervello).

L’autore senior dello studio, Prof. Caleb Finch del Leonard Davis School of Gerontology at the University of Southern California (USC) e colleghi riferiscono che se i loro risultati si applicano alla popolazione generale,  PM2.5 potrebbe essere responsabile di circa un quinto dei casi di demenza.

Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Translational Psychiatry .

 

Poichè le particelle PM2.5 sono molto piccole, vengono facilmente inalate e questo può comportare numerosi problemi per la salute. Secondo l’Agenzia degli Stati Uniti Environmental Protection (EPA), l’esposizione a particelle fini  può aumentare il rischio di attacchi di cuore ed asma, ridurre la funzionalità polmonare, così come causare la morte prematura nelle persone con malattie cardiache o polmonari.

Negli ultimi anni, gli studi hanno suggerito che l’esposizione a tale inquinamento può anche aumentare il rischio di demenza.

Il Prof. Finch ed il suo team hanno deciso di indagare ulteriormente questa associazione, nel nuovo studio.

Il rischio di Alzheimer aumenta del 92 per cento a causa dell’ alta esposizione a PM2.5

I ricercatori sono arrivati alle loro conclusioni analizzando i dati di 3.647 donne provenienti da 48 Stati americani cheavevano aderito allo studio Women’s Health Initiative Memory Study (WHIMS).

Tutte le donne avevano età compresa tra i 65 e 79 ed erano libere da demenza durante l’arruolamento allo studio. Le  funzioni cognitive delle partecipanti è stata valutata ogni anno.

Utilizzando i dati dell’  EPA, il team ha stimato l’esposizione quotidiana a PM2.5  delle donne.

Rispetto alle donne che hanno vissuto in aree esposte a bassi livelli di PM2,5, le donne che risiedono in zone esposte ad alti livelli di PM2,5, ossia livelli che hanno superato il limite consentito dall’ EPA nel 2012 (35 microgrammi per metro cubo d’aria), hanno un rischio dell’ 81 per cento di declino cognitivo e del 92 per cento di sviluppare la malattia di Alzheimer e altre demenze.

I risultati sono rimasti invariati dopo la contabilizzazione di numerosi fattori confondenti, tra cui la razza ed etnia, status socio-economico, stile di vita e la presenza di altre condizioni mediche.

L’inquinamento atmosferico può peggiorare la formazione della placca beta amiloide in presenza del gene APOE ε4

È interessante notare che l’aumento dei rischi di declino cognitivo e demenza come conseguenza dell’esposizione ad alti livelli di PM2,5 era risultato maggiore tra le donne che possedevano il gene APOE ε4, un gene associato allo sviluppo del morbo di Alzheimer.

Il team ha condotto esperimenti sui topi per indagare come l’esposizione a PM2.5 colpisce il cervello in presenza di APOE ε4.

Utilizzando concentratori di particelle, i ricercatori hanno esposto due gruppi di topi di sesso femminile all’ inquinamento atmosferico di particolato fine per 15 settimane. Un gruppo possedeva il gene APOE ε4 e uno no.

Rispetto ai topi senza il gene APOE ε4, quelli che possedevano il gene hanno accumulato circa il 60 per cento in più di placche beta-amiloide  nel cervello. Le placche sono gruppi di proteina beta-amiloide, che distruggono i neuroni.

I risultati dello studio forniscono la “prova evidente” che l’inquinamento atmosferico è legato al rischio di demenza e forniscono la prima evidenza che l’esposizione a queste particelle può esacerbare l’accumulo di beta-amiloide.

Gli autori aggiungono che l’associazione tra l’esposizione a PM2.5 e l’aumento del rischio di demenza suggerisce che il carico globale di malattie imputabili all’inquinamento da PM2.5 è stato sottovalutato, soprattutto nelle regioni con grandi popolazioni esposte a elevati livelli di PM2.5.

Fonte: Medicalnews

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