Alcuni ricercatori, guidati dallo scienziato Dr. John Dick, hanno scoperto cellule staminali pre-leucemiche che possono essere il primo passo per l’avvio della malattia oltre che le responsabili dell’insuccesso di diverse terapie e della ricaduta nella condizione, dei pazienti con leucemia mieloide acuta (AML).
La ricerca, pubblicata oggi online su Nature rappresenta un salto significativo nella comprensione dei passaggi che una cellula normale deve compie e di come si trasforma in AML, dice il Dott. Dick e pone le basi per far progredire la medicina personalizzata dei tumori, rivolta alle cellule staminale pre-leucemiche. La leucemia è un cancro aggressivo del sangue che secondo che secondo la nuova ricerca inizia nelle cellule staminali nel midollo osseo. Il Dr. Dick, uno scienziato senior al Princess Margaret Cancer Centre, University Health Network (UHN) e Professore presso il Dipartimento di Genetica Molecolare all’ Università di Toronto, pioniere nel campo delle cellule staminali del cancro, ha per primo identificato le cellule staminali leucemiche (1994) e del cancro del colon (2007).
“La nostra scoperta pone le basi per individuare e indirizzare cellule staminali pre-leucemiche e quindi potenzialmente fermare la malattia in una fase molto precoce, quando può essere più suscettibili di trattamento,” dice il Dott. Dick.
“Ora abbiamo un potenziale strumento per la diagnosi precoce che può consentire un intervento prima dello sviluppo di una piena leucemia. Possiamo anche monitorare la remissione e iniziare la terapia bersaglio contro cellule staminali pre-leucemiche, per prevenire le ricadute”, dice il ricercatore.
I risultati mostrano che in circa il 25% dei pazienti con leucemia, recano una mutazione nel gene DNMT3a che induce le cellule staminali pre-leucemiche a crescere in modo anomalo. Queste cellule sopravvivono alla chemioterapia e si trovano nel midollo osseo in remissione, formando un serbatoio di cellule che possono eventualmente acquisire ulteriori mutazioni, che portano alla ricaduta.
” Il nostro studio suggerisce che in alcuni casi la chemioterapia sradica la leucemia, ciò che non intacca sono le cellule staminali pre-leucemiche, che possono innescare un altro ciclo di sviluppo di leucemia e infine, portare alla ricaduta nella malattia”, dice il Dott. DicK.
Questi risultati dovrebbero anche fornire impulso ai ricercatori per cercare cellule pre-cancerose in pazienti con leucemia, in pazienti con altre mutazioni ed anche in tumori non del sangue.
Per oltre 20 anni, la ricerca del Dott. Dick si è concentrata sulla comprensione dei processi cellulari che favoriscono la crescita del tumore, indagando le complessità e interazione tra fattori genetici e non genetici, del cancro.
Fonte Nature , 2014; DOI: 10.1038/nature13038