Gli scienziati della Washington University of Medicine di S.Louis hanno scoperto che anche nelle persone sane le cellule staminali del sangue accumulano nuove mutazioni nel corso della vita. La ricerca dimostra che in molti casi, solo due o tre ulteriori modifiche genetiche sono necessarie per trasformare una normale cellula del sangue, già costellata di mutazioni, in leucemia mieloide acuta (AML). La ricerca è stata pubblicata il 20 Luglio sulla rivista Cell. Gli scienziati hanno ricostruito un quadro molto preciso di come la leucemia si sviluppa. Secondo il loro parere, non sono importanti le centinaia di mutazioni per lo sviluppo della malattia, ma solo alcune di esse spingono la cellula normale a trasformarsi in cellula tumorale. Lo studio è il primo ad indagare come le mutazioni si sviluppano nelle cellule staminali sane del sangue. Queste cellule immature nel midollo osseo, danno origine a tutte le cellule del sangue del nostro corpo. AML è un tipo di cancro del sangue che si sviluppa a causa di un eccessivo numero di cellule immature del sangue. Gli studiosi hanno sequenziato circa 200 genomi di pazienti affetti da leucemia mieloide acuta per cercare di capire le mutazioni alla base della malattia. Le cellule leucemiche di ogni paziente presentano centinaia di mutazioni e a lungo gli scienziati hanno creduto che tutte le mutazioni in una cellula tumorale, fossero importanti per la progressione della malattia. Per studiare l’origine di queste mutazioni, gli scienziati hanno isolato centinaia di cellule staminali del sangue di persone sane, di diverse età. Ogni persona ha circa 10.000 cellule staminali nel midollo osseo ed i ricercatori hanno scoperto che ogni cellula staminale acquisisce circa 10 mutazioni nel corso di una anno. All’età di 50 anni, una persona ha accumulato circa 500 mutazioni in ogni cellula staminale del sangue. Queste mutazioni sono casuali, si verificano durante la divisione cellulare e non sono correlate al cancro. Inoltre il nostro DNA è in grado di sopportare un numero enorme di mutazioni, senza conseguenze negative. Come parte dello studio, i ricercatori hanno sequenziato i genomi di 24 pazienti con AMl e confrontato le mutazioni genetiche nelle cellule della leucemia, con quelle che si sono verificate nelle cellule staminali del sangue di persone sane. Con sorpresa hanno scoperto che il numero delle mutazioni varia per età, indipendentemente dalla presenza della malattia. AML è relativamente rara prima dell’età di 60 anni ed è il persistente accumulo di mutazioni che contribuisce al suo sviluppo. Sequenziando i genomi di pazienti affetti dalla leucemia, i ricercatori hanno identificato 13 nuovi “driver” mutazioni che possono essere responsabili dello sviluppo della malattia. In molti pazienti è risultato che in aggiunta alle mutazioni esistenti, solo due o tre di esse cooperanti, sono importanti ai fini del cancro. La ricerca suggerisce che questo modello potrebbe essere applicato anche ad altri tumori. L’idea che la stragrande maggioranza di mutazioni avviene in uan cellula prima che diventi cancro è assolutamente nuova e dovrebbe essere ulteriormente esplorata.