Immagine, Credito: IU School of Medicine
I ricercatori dell’Indiana University School of Medicine hanno fatto diverse nuove scoperte nel campo delle lesioni del midollo spinale (SCI). Più recentemente, il team guidato da Xiao-Ming Xu, Ph.D., ha lavorato per determinare come attivare il movimento dopo una lesione del midollo spinale al nono livello toracico, dove le fibre nervose dal cervello al midollo spinale sono interrotte. Invece di concentrarsi sul sito della lesione, il ricercatore Qi Han e i suoi colleghi hanno modulato i circuiti lombari risparmiati sotto dalla lesione per migliorare il recupero, usando modelli animali.
Il team ha rivelato che la neuromodulazione dei circuiti motori lombari interrotti utilizzando la terapia neurotrofica ha migliorato le prestazioni motorie.
Questi risultati sono stati pubblicati nel numero di Nature Communications del 20 dicembre.
“Non ci sono ancora trattamenti definitivi per i pazienti con lesioni del midollo spinale”, ha detto Han. “Tuttavia, la speranza di ripristinare la funzione motoria continua a crescere, per una buona ragione: abbiamo scoperto che il circuito lombare subisce una profonda neurodegenerazione che abbiamo evidenziato come un nuovo promettente obiettivo terapeutico per promuovere la neuroprotezione“.
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La lesione del midollo spinale interrompe i percorsi nel sito della lesione causando il ritiro o l’atrofia dei dendriti sotto la lesione e questo può portare a una riduzione del movimento o della funzione motoria. In precedenza, il team di ricerca era in grado di migliorare il recupero motore e ridurre l’atrofia dendritica nei motoneuroni lombari (MN) dopo una lesione del midollo spinale (SCI) moderata e contusiva al nono livello toracico, trasportando Neurotrophin-3 (NT-3) in MN lombari. NT-3 è noto come fattore trofico che contribuisce alla sopravvivenza e alla crescita neuronale. Questi ultimi risultati di ricerca estendono il ruolo di NT-3 alla modulazione della riorganizzazione del circuito propriospinale-MN, che rappresenta il miglioramento della funzione locomotoria dopo la lesione.
I ricercatori sono stati anche in grado di determinare che una lesione moderata al nono livello toracico blocca le proiezioni del tratto corticospinale e del tratto rubrospinale fino al midollo spinale, ma mantiene alcune trasmissioni neurali che possono essere rafforzate dalla terapia NT-3. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto il percorso risparmiato, costituito da una raccolta di fibre nervose, vale a dire, il percorso proprietario spinale che si collega al midollo spinale lombare, è funzionalmente associato al recupero motore mediato da NT-3 dopo la lesione.
La ricerca suggerisce anche che NT-3 supporta il recupero dei motoneuroni lombari promuovendo la ricrescita dendritica.
Xu spera che i risultati di questa ricerca sui modelli animali possano gettare le basi per ulteriori ricerche sulla terapia NT-3 per aiutare i pazienti con LM in futuro. “La modulazione dei circuiti propriospinale-MN con la terapia genica NT-3 potrebbe essere una strategia interessante per consentire il recupero funzionale dopo la lesione del midollo spinale“, aggiunge Xu.
Fonte, Nature