Una nuova ricerca indica che i giovani atleti accumulano comunemente liquidi in eccesso nel midollo osseo attorno all’articolazione che collega la colonna vertebrale con il bacino.
I risultati dello studio, pubblicato in Arthritis & Rheumatology, possono aiutare a definire quale quantità di fluido rilevato nei test di imaging può essere considerata un “rumore di fondo” in individui sani fisicamente attivi rispetto ai pazienti con spondiloartropatia assiale (spa assiale), una malattia infiammatoria con lombalgia come principale sintomo.
La ricerca è stata condotta per migliorare la diagnosi di spa assiale, che colpisce più comunemente le persone adolescenti e ventenni, in particolare i giovani. L’edema del midollo osseo, o l’accumulo di liquidi in eccesso nel midollo osseo, nell’articolazione sacroiliaca è un processo infiammatorio che si ritiene abbia un ruolo importante nella malattia. La risonanza magnetica (MRI) è in grado di rilevare l’edema del midollo osseo e cambiamenti strutturali dell’articolazione sacroiliaca quando i pazienti iniziano a provare dolore.
Ulrich Weber, ricercatore presso il King Christian 10th Hospital for Rheumatic Diseases di Gråsten, Danimarca ed i suoi colleghi hanno condotto uno studio su 20 corridori e 22 giocatori di hockey su ghiaccio professionisti per determinare la frequenza di edema del midollo osseo in otto regioni dell’articolazione sacroiliaca. I corridori sono stati sottoposti a scansioni MRI delle loro articolazioni sacro-iliache prima e 24 ore dopo una corsa competitiva di 6,2 km ed i giocatori di hockey sono stati sottoposti alle scansioni alla fine della loro stagione agonistica.
Il numero medio di quadranti dell’articolazione sacroiliaca che mostrava edema del midollo osseo nei corridori sani era di 3.1 prima e dopo la corsa e 3.6 nei giocatori di hockey. L’ ileo inferiore posteriore era la regione più colpita, seguita dal sacro superiore anteriore.
La limitata specificità dell’edema del midollo osseo dell’articolazione sacroiliaca è evidenziata dallo studio che ha rilevato che uno su tre atleti sani soddisfa i criteri di classificazione attualmente applicati più ampiamente sull’edema del midollo osseo, tra variazione normale e malattia. Il Dr. Weber ha osservato che la scoperta che l’edema si verifica in due regioni anatomiche dell’articolazione sacroiliaca in individui sani è anche degno di nota.
Fonte: EurekAlert