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Le preoccupazioni per l’impatto dell’anestesia sul cervello

Gli  specialisti pediatrici diventano sempre più consapevoli che l’anestesia chirurgica può avere effetti duraturi sul cervello in via di sviluppo dei bambini piccoli, ma la nuova ricerca suggerisce che la minaccia può valere anche per il cervello degli adulti.

I ricercatori del Cincinnati Children Hospital Medical Center hanno dimostrato, in un rapporto pubblicato il 5 giugno sulla rivista l Annals of Neurology che secondo  i test sui topi di laboratorio, gli effetti neurotossici dell’ anestesia dipendono dall’età dei neuroni del cervello e non dall’età degli animali sottoposti ad un’anestesia, come si pensava.

Anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la rilevanza dei risultati sugli  esseri umani, lo studio suggerisce le possibili conseguenze sulla salute per milioni di bambini e adulti che si sottopongono ad anestesia chirurgica ogni anno. La ricerca è stata condotta da Andreas Loepke,  medico e ricercatore presso il Dipartimento di Anestesiologia.

“Abbiamo dimostrato che la morte cellulare indotta nei neuroni  dall’ anestesia, non si limita al cervello immaturo, come si riteneva in passato”, ha affermato Loepke. “Invece, la vulnerabilità sembra indirizzare verso neuroni di una certa età e stadio maturativo. Questa scoperta ci porta un passo più vicini alla comprensione del meccanismo di fondo del fenomeno”

Nuovi neuroni sono generati abbondantemente in molte regioni del cervello molto giovane. In un cervello maturo, la formazione dei neuroni rallenta notevolmente, ma si estende in seguito generalmente nel giro dentato, costituito dall’ippocampo propriamente detto, dalla corteccia entorinale e dal subicolo e  bulbo olfattivo che  è la prima stazione di elaborazione delle informazioni trasportate dai neuroni olfattivi. Loepke e dei suoi colleghi di ricerca, collaborando anche con i ricercatori dell’ University of Cincinnati College of Medicine e l’Ospedale dei Bambini di Fudan University, Shanghai in Cina, hanno prestato particolare attenzione, nel  loro studio, al giro dentato, che aiuta l’apprendimento e il controllo della memoria.

Secondo i ricercatori neonati e giovani topi adulti esposti a un anestetico largamente utilizzato chiamati isoflurano, in dosi simili a quelle utilizzate nella pratica chirurgica, hanno  perdita neuronale diffusa nelle strutture del prosencefalo, come confermato da precedenti ricerche, senza alcun impatto significativo sul giro dentato. Tuttavia, l’effetto su giovani topi si è invertito, con il minimo impatto neuronale nelle regioni proencefalo e morte cellulare significativa nel giro dentato.

Il team ha poi effettuato studi approfonditi per scoprire che l’età e la maturazione dei neuroni colpiti erano le caratteristiche che determinano la vulnerabilità alla morte delle cellule neuronali indotta da anestesia. I ricercatori hanno osservato risultati simili nei giovani topi adulti.

La ricerca negli ultimi 10 anni ha reso sempre più chiaro che anestetici comunemente utilizzati, aumentano la morte delle cellule in via di sviluppo negli animali, sollevando preoccupazioni della Food and Drug Administration, medici, neuroscienziati e pazienti. Inoltre, diversi studi di follow-up nei bambini ed adulti che hanno subito l’anestesia chirurgica mostrano, un disturbo dell’apprendimento e della memoria.

Loepke ha spiegato che il suo team di ricerca sta cercando di capire di più, circa l’impatto dell’ anestesia sulla chimica del cervello, per sviluppare strategie terapeutiche di protezione, in caso di necessità. A tal fine, il loro prossimo passo è quello di identificare i processi molecolari specifici attivati ​​dall’ anestesia che portano alla morte delle cellule cerebrali.

Loepke sta anche collaborando con i ricercatori del Pediatric Neuroimaging Research Consortium al Centro Medico dell’ospedale dei bambini di Cincinnati, per esaminare l’impatto dell’ anestesia sul cervello dei bambini, con tecnologia di imaging non invasiva a risonanza magnetica (MRI).

Fonte Annals of Neurology , 2013 , DOI: 10.1002/ana.23892

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