Immagine: sezione trasversale delle ghiandole dello stomaco che mostra il contorno di singole cellule in verde ed i loro nuclei in azzurro. Credit MPI Biologia
Il cancro allo stomaco è una delle cause più comuni di morti correlate al cancro, soprattutto perché la maggior parte dei pazienti viene diagnosticata in una fase avanzata della malattia. La causa principale di questo cancro è il batterio Helicobacter pylori, che infetta cronicamente circa la metà di tutti gli esseri umani.
Tuttavia, a differenza dei virus tumorali, i batteri non depositano geni trasformanti nelle cellule ospitanti e come sono in grado di causare il cancro è finora rimasto un mistero.
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Un team di ricerca interdisciplinare dell’ Istituto Max Planck di Berlino, in collaborazione con i ricercatori della Stanford University in California, ha ora scoperto che il batterio causa un eccessivo rinnovamento delle cellule staminali nello stomaco e la produzione eccessiva di queste cellule staminali è sospettata da molti scienziati di svolgere un ruolo nello sviluppo del cancro.
E’ noto da tempo che alcuni virus possono causare il cancro inserendo oncogeni nel DNA della cellula ospite, ma come alcuni batteri possono causare il cancro è stato più lento ad emergere e molto più difficile da dimostrare. E’ ormai chiaro che la maggior parte dei casi di cancro allo stomaco sono collegati a infezioni croniche da H. pylori, ma il meccanismo rimane sconosciuto.
Thomas F. Meyer ed i suoi colleghi presso l’Istituto Max Planck di Biologia, hanno trascorso molti anni a studiare questo batterio e le modifiche che induce nelle cellule dell’epitelio dello stomaco. In particolare, i ricercatori sono rimasti sconcertati dalla scoperta di come la malignità può essere indotta in un ambiente in cui le cellule sono rapidamente sostituite. Il team sospettava che la risposta poteva essere nelle cellule staminali che si trovano a lungo termine nello stomaco. Michael Sigal, uno scienziato clinico della Charité – Universitätsmedizin Berlin, che si è unito al team di Max Planck, ha rovesciato il dogma consolidato per dimostrare che H. pylori non solo infetta le cellule superficiali che stanno per essere scomposte, ma che alcuni dei batteri riescono ad invadere profondamente le ghiandole e raggiungere il vano cellulare delle cellule staminali. I ricercatori hanno ora trovato che queste cellule staminali rispondono effettivamente all’infezione aumentando la loro divisione – producendo più cellule e portando alla caratteristica addensazione della mucosa osservata nei pazienti affetti da cancro allo stomaco.
I ricercatori hanno usato diversi topi transgenici per tracciare le cellule che esprimono particolari geni, così come tutte le loro cellule figlie.
I risultati dello studio, pubblicati in Nature, indicano che le ghiandole cardiali (situate nella regione prossimale dello stomaco), contengono due diverse popolazioni di cellule staminali. Entrambi rispondono ad una molecola di segnalazione denominata Wnt, che controlla la produzione delle cellule staminali in molti tessuti adulti. Fondamentalmente, i ricercatori hanno scoperto che le cellule del miofibroblasto nello strato di tessuto connettivo direttamente sotto le ghiandole producono un secondo segnale R-spondin, alle quali le due popolazioni di cellule staminali hanno risposto diversamente. È questo segnale, che controlla la risposta all’ H. pylori: a seguito dell’infezione, Il segnale aumenta notevolmente e mette in overdrive la popolazione di cellule staminali.
Questi risultati confermano la crescente consapevolezza che le infezioni batteriche croniche sono potenti promotori del cancro.
“I nostri risultati mostrano che un batterio infettivo può aumentare la produzione di cellule staminali”, dice Sigal. “Poiché H. pylori causa infezioni di lunga vita, il costante aumento delle divisioni delle cellule staminali può essere sufficiente per spiegare l’aumento del rischio di carcinogenesi osservato”, e Meyer aggiunge: “Le nostre nuove scoperte fanno luce sui modi intriganti attraverso cui infezioni batteriche croniche disturbano la funzione tissutale e forniscono preziosi indizi su come i batteri, in generale, possono aumentare il rischio di cancro ».
Fonte: Nature