Una nuova ricerca dimostra che le donne che utilizzano regolarmente farmaci antidolorifici, in particolare l’aspirina, hanno una diminuzione del rischio di tumore ovarico sieroso, un carcinoma aggressivo che colpisce la superficie dell’ovaio. Lo studio pubblicato su Acta et Obstetricia Gynecologica Scandinavica , una rivista della Federazione nordica delle Società di Ostetricia e Ginecologia, riferisce che aspirina, anti-infiammatori non steroidei (FANS), paracetamolo (acetaminofene), possono essere utile nel trasttamento del cancro ovarica.
“Il cancro ovarico ha una mortalità elevata. Capire quali fattori sono coinvolti nello sviluppo di questa malattia e indagare interventi di prevenzione per le donne, è di vitale importanza”, ha detto l’autore della ricerca, il Dott. Susanne Kjær della Danish Cancer Society Research Center. “Il nostro studio ha esaminato il ruolo degli analgesici nello sviluppo di cancro ovarico.”
Per il presente studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati del tumore ovarico maligno, basati su un indagine sulla popolazione ed hanno valutato questo tipo di tumore nelle donne danesi, tra il 1995 e il 1999. Il team ha analizzato i dati di 756 donne con carcinoma ovarico epiteliale, classificate per tipo di tumori ghiandolari (adenocarcinomi): in 447 si trattava di tumore sieroso, 138 mucinoso e 171 di altri tipi. Un campione casuale di 1564 donne di età compresa tra 35 e 79 è stato utilizzato come gruppo di controllo. Inoltre sono state fatte interviste personali per determinare l’uso di analgesici. I risultati indicano che le donne che hanno assunto l’aspirina su base regolare, avevano ridotto il loro rischio di cancro ovarico sieroso (odds ratio, OR = 0,60), mentre non è stata osservata alcuna riduzione di rischio nelle donne affette da carcinoma ovarico che non facevano uso di aspirina o altri anti dolorifici.
Dr. Kjær conclude, “I nostri risultati suggeriscono un potenziale effetto protettivo da analgesici sul rischio di cancro ovarico, ma questo vantaggio non è bilanciato dagli gli effetti negativi degli antidolorifici, come il rischio di ulcere e sanguinamento peptico.” Gli autori confermano la necessità altri grandi studi per valutare con precisione il dosaggio, la frequenza e la durata dei farmaci contro il dolore, necessari per comprendere l’impatto dell’ uso di analgesici sul cancro ovarico.
Nel suo editoriale, pubblicato anche nel numero di questo mese, il dottor Magnus Westgren dal Karolinska University Hospital di Stoccolma, concorda con gli autori dello studio che le strategie per prevenire il cancro ovarico sono ancora imperative: salingectomy bilaterale (BSE) o la rimozione delle tube di Falloppio.