La vitamina D può avere un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento di malattie associate con l’invecchiamento, secondo i ricercatori della University Chicago Marcella Niehoff School of Nursing (MNSON).
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Aging e Gerontologia.
Dalla ricerca emergono prove che esiste un’associazione tra la carenza di vitamina D e malattie croniche associate all’invecchiamento come declino cognitivo, osteoporosi, depressione, malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete di tipo2 e cancro.
” La carenza di vitamina D è una grave condizione che colpisce in modo significativo la salute ed il benessere degli anziani”, ha detto Sue Penckofer, PhD, RN, autore dello studio e professore della MNSON.
Gli anziani sono a rischio carenza di vitamina D a causa della dieta, ridotto tempo all’aria aperta e scarso assorbimento di nutrienti.
“Comprendere meglio il rapporto tra la vitamina D e malattie croniche negli adulti più anziani e se il trattamento del deficit di vitamina D può prevenire o trattare questi disturbi è importante dato il numero crescente di persone a rischio di questi problemi di salute”, ha aggiunto Meghan Meehan, co- autore dello studio e Prof. della MNSON.
L’Istituto di Medicina raccomanda agli adulti fino a 70 anni di età di assumere 600 UI di vitamina D al giorno e agli adulti di età superiore ai 70 anni di età, di assumere 800 UI del nutriente al giorno.
Gli autori dello studio hanno concluso che poichè la popolazione anziana continua a crescere, sono necessarie linee guida universali per i test e trattamento della carenza di vitamina D. La ricerca per esaminare il corretto dosaggio di integratori di vitamina D necessario per prevenire le malattie croniche dell’invecchiamento, avrebbe anche un significativo beneficio anche per le generazioni future.
Fonte:http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-03/luhs-vdm031715.php
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