Un nuovo studio ha scoperto che mangiare meno fibre, grassi più saturi e più zucchero è associato con sonno più leggero, meno sonno ristoratore e sonno più interrotto.
I risultati mostrano che una maggiore assunzione di fibre prevede più tempo trascorso nella fase di sonno profondo, sonno ad onde lente. Al contrario, una più alta percentuale di energia da grassi saturi determina un sonno meno profondo, sonno ad onde meno lente. Maggiore assunzione di zucchero è anche stata associata con più risvegli dal sonno.
“La nostra scoperta principale è che la qualità della dieta influenza la qualità del sonno”, ha detto l’autore principale dello studio, Marie-Pierre St-Onge, PhD, Professore assistente presso il Dipartimento di Medicina dell’Istituto di Nutrizione alla Columbia University Medical Center di New York, NY
“E’ stato sorprendente scoprire che un solo giorno di una maggiore assunzione di grassi e fibre può influenzare i parametri del sonno”, dice la ricercatrice.
I risultati degli studi sono stati pubblicati nel numero di gennaio del Journal of Clinical Sleep.
“Questo studio sottolinea il fatto che la dieta e il sonno si intrecciano nel tessuto di uno stile di vita sano”, ha detto il Dr. Nathaniel Watson, Presidente dell’American Academy of Sleep Medicine che non è stato coinvolto nello studio. “Per una salute ottimale, è importante fare scelte di vita che favoriscono il sonno sano, come adottare una dieta sana e nutriente e fare regolare esercizio fisico”.
Lo studio ha anche trovato che i partecipanti si sono addormentati rapidamente dopo aver consumato pasti forniti da un nutrizionista, che erano poveri di grassi saturi e a più alto contenuto di proteine, rispetto ai di pasti auto-selezionato. I partecipanti che hanno consumato pasti a loro scelta, hanno impiegato una media di 29 minuti per addormentarsi e solo 17 minuti dopo aver consumato i pasti controllati.
“La scoperta che la dieta può influenzare il sonno ha implicazioni enormi sulla salute, dato il crescente riconoscimento del ruolo del sonno nello sviluppo di malattie croniche come l’ipertensione, il diabete e le malattie cardiovascolari”, ha detto St-Onge.
Secondo gli autori, lo studio suggerisce che le raccomandazioni sulla dieta potrebbero essere utilizzate per migliorare il sonno nei pazienti con scarsa qualità del sonno. Tuttavia, sono necessari studi futuri per valutare ulteriormente il rapporto dieta/sonno.