Un gruppo di ricerca ha scoperto un possibile bersaglio terapeutico per l’ipertensione polmonare. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, identifica il primo bersaglio terapeutico che può essere modulato per preservare la funzione cardiaca nell’ipertensione polmonare, fornendo speranza nella lotta contro questa malattia rara, ma mortale per la quale attualmente non esiste una cura.
L’ipertensione polmonare è una condizione di elevata pressione sanguigna nelle arterie che trasportano il sangue deossigenato ai polmoni. Questo aumento della pressione sanguigna polmonare sottopone il cuore a uno sforzo continuo poiché deve lavorare di più per pompare il sangue ai polmoni.
L’ipertensione polmonare colpisce tra le 15 e le 50 persone per milione della popolazione mondiale. In Spagna, la prevalenza stimata è di 1,6 casi ogni 100.000 abitanti e l’incidenza stimata (nuovi casi diagnosticati ogni anno) è di 0,3 ogni 100.000 abitanti.
La malattia produce sintomi che possono compromettere gravemente la qualità della vita, tra cui mancanza di respiro, vertigini e svenimenti. Nei casi più gravi, i pazienti possono richiedere il trapianto per prevenire la morte.
I fattori di rischio per lo sviluppo di ipertensione polmonare comprendono il fumo, l’eccesso di peso, una storia di condizioni correlate, la predisposizione genetica e l’esposizione prolungata a basso livello di ossigeno atmosferico ad alta quota.
I trattamenti attualmente disponibili colpiscono i polmoni, con l’obiettivo di abbassare la pressione sanguigna. Tuttavia, queste strategie non migliorano la funzione cardiaca, rendendo l’insufficienza cardiaca la principale causa di morte in questi pazienti.
I ricercatori, guidati dalla Dr.ssa Guadalupe Sabio del Centro Nacional de Investigaciones Cardiovascolares (CNIC) di Madrid, hanno scoperto che i pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO) hanno livelli elevati di una proteina mitocondriale chiamata MCJ.
Il primo autore dello studio Ayelén M. Santamans ha osservato che la MCJ era elevata anche nei topi esposti a bassi livelli di ossigeno e nei maiali con danno cardiaco indotto. “Questi risultati suggeriscono quindi che la proteina MCJ potrebbe essere coinvolta nell’ipertensione polmonare. La mancanza di trattamenti cardio-specifici per questa malattia ci ha spinto a perseguire questa linea di ricerca.”
I risultati dello studio dimostrano che la modulazione dei livelli di MCJ nel cuore può preservare la funzione cardiaca nonostante la presenza di danno polmonare.
Questa protezione è una conseguenza dell’attivazione di una via di segnalazione essenziale per l’adattamento a bassi livelli di ossigeno che prepara il cuore a funzionare correttamente in assenza di ossigeno.
Spiegano gli autori:
“L’ipertensione polmonare (IP) può influenzare sia l’albero arterioso polmonare che la funzione cardiaca, portando spesso a insufficienza cardiaca destra e morte. Nonostante l’urgenza, la mancanza di comprensione ha limitato lo sviluppo di strategie terapeutiche cardiache efficaci. La nostra ricerca rivela che la MCJ modula la risposta mitocondriale all’ipossia cronica. I livelli di MCJ aumentano in condizioni ipossiche, come nei polmoni di pazienti affetti da BPCO, topi esposti all’ipossia e nel miocardio di maiali soggetti a sovraccarico del ventricolo destro (RV). L’assenza di MCJ preserva la funzione del ventricolo destro, salvaguardando dal rimodellamento sia cardiaco che polmonare indotto dall’ipossia cronica. Il silenziamento cardiaco specifico è sufficiente a proteggere dalla disfunzione cardiaca nonostante il rimodellamento polmonare avverso. Meccanicamente, l’assenza di MCJ innesca uno stato di precondizionamento protettivo mediato dall’asse ROS/mTOR/HIF-1α. Di conseguenza, preserva la funzione sistolica del ventricolo destro dopo l’esposizione all’ipossia. Queste scoperte forniscono una potenziale strada per alleviare l’IP cronica indotta dall’ipossia, evidenziando la MCJ come un bersaglio promettente contro questa condizione“.
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Gli autori concludono che questi risultati potrebbero aprire la strada a interventi terapeutici contro l’ipertensione polmonare, poiché identificano il primo bersaglio la cui modulazione può preservare la funzione cardiaca in questa malattia mortale.
Immagine Credit Public Domain.
Fonte:Science Advances