Naglaa Shoukry e il suo team del Centro di ricerca dell’Università di Montreal (CRCHUM), hanno fatto un significativo passo avanti nella loro ricerca volta a limitare la progressione della fibrosi epatica.
Hanno caratterizzato i meccanismi di azione delle citochine infiammatorie di tipo 3 che sono prodotte dalle cellule del sistema immunitario e che si traducono in una progressione della cicatrizzazione epatica nota come fibrosi.
Questi sforzi di ricerca hanno identificato nuovi potenziali bersagli per inibire la progressione della malattia epatica e prevenire il cancro.
I ricercatori dell’unità di ricerca sull’immunologia epatica del Centro di ricerca dell’ospedale dell’Università di Montreal (CRCHUM), hanno scoperto come una proteina chiamata interleuchina 22 (IL-22) acceleri la fibrosi durante gli episodi di epatite cronica amplificando il segnale della citochina fibrogenica TGF-β.
Fino ad ora la natura fibrogenica di IL-22 era sconosciuta.
La nuova scoperta ci consente di comprendere la sua interazione quando combinata con TGF-β, una citochina prodotta durante l’infiammazione del fegato. Infatti, i casi di fibrosi epatica avanzata confermano l’aspetto patogeno di IL-22.
Un’altra citochina di tipo 3, vale a dire l’interleuchina 17A (IL-17A), era nota come agente che amplifica l’infiammazione e la fibrosi e porta alla cirrosi epatica che può causare il cancro. Il team ha identificato neutrofili e mastociti come la principale fonte di IL-17A nell’uomo. Infatti, il loro numero aumenta nell’infiammazione indotta dal sistema immunitario durante la malattia del fegato.
Sembra ora che due citochine di tipo 3, IL-17A e IL-22, possano tramite meccanismi indipendenti sensibilizzare le cellule stellate epatiche (HSC) all’azione di TGF-β. Le CSE, quindi più sensibilizzate ai segnali di proliferazione e fibrosi, rimodellano la matrice extracellulare portando a un deterioramento dell’architettura e della funzione del fegato del paziente interessato.
Esperimenti riusciti a bloccare la produzione di IL-17A e IL-22
L’equilibrio tra le due citochine IL-17A e IL-22 durante le diverse fasi della malattia del fegato e i loro ruoli combinati rimangono sconosciuti e sono necessari ulteriori studi. Tuttavia, esperimenti su topi hanno determinato che l’inibizione, da parte di piccole molecole, di programmi associati alla produzione di IL-17A e IL-22 ritarda lo sviluppo della fibrosi epatica. Queste scoperte ci permettono di caratterizzare meglio il ruolo patogeno delle citochine di tipo 3 e di chiarire come intervenire per prevenire lo sviluppo di fibrosi e il cancro del fegato.
( Vedi anche: Scoperta una proteina che causa la fibrosi epatica).