Una nuova ricerca del Karolinska Institutet in Svezia, dimostra che gli uomini che assumono integratori di vitamina C possono avere un rischio maggiore di sviluppare calcoli renali. Lo studio, pubblicato nella rivista scientifica JAMA Internal Medicine, non ha tuttavia osservato un aumento del rischio di calcoli renali dall’assunzione di multivitaminici che contengono concentrazioni più basse di vitamina C.
La ricerca si basa su dati provenienti da un ampio studio condotto sulla popolazione di Västmanland e Örebro che è stata monitorata per 11 anni. Durante il periodo di studio, 436 partecipanti, ossia il 2%, hanno sviluppato i calcoli renali. I ricercatori hanno poi confrontato il rischio di calcoli renali nelle persone che hanno assunto integratori di vitamina C e nelle persone che non hanno assunto gli integratori. L’analisi è stata ripetuta nelle persone che hanno assunto multivitaminici.
I risultati dello studio indicano che le persone che hanno assunto integratori di vitamina C (tipicamente 1000 mg per compressa) hanno due volte più probabilità di sviluppare i calcoli renali rispetto alle persone che non hanno assunto alcun integratore. I ricercatori hanno anche scoperto che il rischio aumenta con la frequenza dell’ uso di integratori di vitamina C. L’uso regolare di multivitaminici non è stato associato al rischio di calcoli renali.
( Vedi anche:Gli alimenti che aumentano il rischio di calcoli renali).
I ricercatori ritengono che sia la dose che la combinazione di nutrienti con cui la vitamina C viene assunta, sono importanti. Per questo motivo, l’aumento osservato del rischio di sviluppare calcoli renali non si applica ad un normale apporto alimentare di vitamina C dalla frutta e verdura. In Svezia, secondo l’RSI la dose corretta di vitamina C è di 75 mg, mentre il contenuto di vitamina C negli integratori è comunemente di 1.000 mg per compressa, che è una dose notevolmente superiore a quella che si ottiene attraverso il cibo.
“Come per tutte le ricerche, i risultati devono essere confermati da altri studi”, dice il leader dello studio Agneta Åkesson, Prof. Associato presso il Karolinska Institutet di Medicina Ambientale. “Non possiamo dire che le donne corrono lo stesso rischio degli uomini, ma dato che ci sono benefici non ben documentati dall’assunzione di elevate dosi di vitamina C sotto forma di integratori alimentari, la cosa più saggia potrebbe essere che specialmente le persone che hanno sofferto di calcoli renali in precedenza, non assumano integratori di vitamina C”.
Fonte: Harvard Medical School