L’ormone FGF23 (Fibroblast growth factor 23) origina nell’osso per comunicare con il rene, il cui compito è quello di eliminare il fosforo in eccesso rilevato dall’osso. La sua funzione principale è la comunicazione osso-rene per eliminare il fosforo, ma cosa succede quando la persona ha insufficienza renale e reni che non funzionano in aggiunta a una ridotta capacità di escrezione?
Il rene inon funzionale non è in grado di rispettare FGF23. Tuttavia, l’osso continua a produrre questo ormone perché non rileva che il rene ha smesso di funzionare, con conseguente accumulo di FGF23 nel sangue.
L’accumulo di questo ormone provoca effetti fastidiosi su altri organi. Ad esempio, quando il sistema cardiovascolare è affetto da alti livelli di questo ormone, il cuore si allarga (qipertrofia) aumentando il rischio di morte. Questo ha portato un gruppo di ricerca composto da ricercatori della Medical School dell’Università di Cordoba, dei gruppi GC13 e GC07 dell’Istituto Maimonides di ricerca biomedica (IMIBIC) e dell’Unità di nefrologia presso l’Ospedale della Regina Sofia University a concentrarsi sulla riduzione dei livelli di FGF23.
Dopo una sperimentazione clinica su 21 pazienti sottoposti a dialisi per 40 settimane, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che una dieta con basso apporto di fosforo e farmaci a base di leganti fosfatici, che impediscono al corpo di assorbire il fosfato, corregge gli alti livelli di fosforo e produce una considerevole diminuzione dell’ormone FGF23. Pertanto, lo sforzo di abbassare i livelli di fosforo dovrebbe anche ridurre la concentrazione di FGF23 e ridurre i rischi di circolazione e problemi cardiaci.
Un altro progresso che emerge da questo progetto di ricerca è la differenziazione di due parti dell’ormone: intatto FGF23 (iFGF23) e FGF23 c-terminale (c-FGF23). In questo progetto di ricerca che coinvolge 150 pazienti, è stato considerato l’ormone intatto completo e le parti risultanti di frammentazione (c-terminale), poiché la quantità finale di questi dipende da fattori specifici.
Mentre il fosforo è responsabile di oltre il 60% dei valori delle molecole in entrambi i casi, il fosforo e il calcio nel sangue si stanno definendo come responsabili dell’ ormone intatto; per il c-terminale, l’infiammazione e il tempo in cui il paziente ha subito la dialisi sono fattori che aumentano la concentrazione ormonale.
La ricerca futura ha lo scopo di studiare come la riduzione del fosforo aumenti l’aspettativa di vita a lungo termine dei pazienti con insufficienza renale.
Fonte: PLOS ONE