A livello mondiale, più di 200 milioni di persone vivono con osteoporosi post-menopausa che è conosciuta come il osteoporosi di tipo 1 e colpisce in particolare le donne, mentre il tipo 2 di osteoporosi, che colpisce entrambi i sessi, è legato all’età.
Nell’osteoporosi di tipo 2 vi è una riduzione della struttura interna dell’osso che diventa più sottile.
In tutto il mondo, di tipo 2 di osteoporosi porta a circa 8,9 milioni di fratture ogni anno, con frattura dell’anca che è la più comune e causa disabilità e anche la morte.
Attualmente, vi è un solo farmaco disponibile per trattare il tipo 2 di osteoporosi e la sua efficacia dura solo 2 anni.
Le cellule staminali sono cellule “progenitrici”, che significa che possono dividersi e modificarsi per diventare qualsiasi altro tipo di cellula. E’ stato presso l’Università di Toronto che gli scienziati hanno scoperto le cellule staminali, nel 1960.
I ricercatori dell’Università di Toronto e l’ospedale di Ottawa hanno voluto scoprire se la terapia con cellule staminali potrebbe trattare il problema delle cellule staminali mesenchimali insufficienti o difettose (MSC) nei topi.
La rigenerazione del tessuto osseo promossa da MSC
MSC sono “una popolazione eterogenea di cellule staminali progenitrici muscolo-scheletriche che comprendono le cellule staminali scheletriche (SSC)”. MSC possono diventare cellule ossee e possono essere trapiantate senza il rischio di rigetto.
L’autore senior dello studio è il Prof. William Stanford, che è uno scienziato senior presso l’Ottawa Hospital e Professore presso l’Università di Ottawa. In precedenti ricerche, ha trovato un’associazione tra difetti in MSC e l’osteoporosi legata all’età, nei topi.
In questo studio, i ricercatori hanno ipotizzato che il trapianto di cellule staminali mesenchimali sane in topi con osteoporosi da MSC difettosi, poteva avere un effetto terapeutico e per questa hanno iniettato cellule staminali mesenchimali prelevate da topi sani, in topi affetti da osteoporosi.
Dopo 6 mesi, che è un quarto della durata della vita di un topo, il team ha scoperto che l’osso sano funzionale aveva sostituito l’osso osteoporotico.
Coautore dello studio, Prof. John E. Davies dice:
“Avevamo sperato in un aumento generale della salute delle ossa. Ma la grande sorpresa è stata scoprire che la struttura ossea degli animali iniettati, che era gravemente compromessa a causa dell’osteoporosi, è stata riportata alla normalità”.
I ricercatori sperano che i risultati possano portare a un nuovo modo di trattare l’osteoporosi o addirittura ritardarne l’insorgenza a tempo indeterminato.
Negli Stati Uniti, alcuni pazienti anziani hanno ricevuto iniezioni di cellule staminali mesenchimali come parte di un processo accessorio e il team ha in programma di esaminare i campioni di sangue per vedere se marcatori biologici indicano un miglioramento della crescita delle ossa e riassorbimento osseo. A seconda del risultato, prove più grandi potrebbero seguire entro i prossimi 5 anni.
Fonte: Stem Cells Translational Medicine