Foto: un chaperone molecolare ( punti neri) e legame filiforme beta amiloide(Aβ42). Credit: S. Cohen
Un nuovo studio mostra che un chaperone molecolare inibisce una fase chiave nello sviluppo della malattia di alzheimer e rompe la reazione a catena tossica che porta alla morte delle cellule cerebrali.
” I chaperones molecolari sono una classe funzionale di famiglie proteiche la cui funzione predominante è la prevenzione di associazioni non corrette e aggregazione di catene polipetidiche non ripiegate, sia in condizioni fisiologiche che in condizioni di stress”.
Lo studio fornisce una base efficace per la ricerca di molecole candidate al trattamento della condizione. La molecola, chiamata Brichos, agisce sulle fibrille amiloidi costituite da proteine mal funzionanti, che sono il segno distintivo della malattia. Essa impedisce alle fibrille amiloidi di entrare in contatto con altre proteine, contribuendo ad evitare la formazione di cluster altamente tossici che consentono alla condizione di proliferare nel cervello. Questo passaggio, dove fibrille formate da proteine mal funzionanti assistono la formazione di cluster tossici, è considerato una delle fasi più critiche nello sviluppo del morbo di alzheimer. La scoperta del chaperone molecolare che inibisce questo percorso chiave nello sviluppo della malattia di alzheimer, apre la strada a nuovi trattamenti per la condizione. Inoltre, la ricerca è stata resa possibile da una strategia globale che potrebbe essere applicata alla ricerca di altre molecole con caratteristiche simili, ampliando la gamma di opzioni per il futuro sviluppo di farmaci.
La ricerca è stata effettuata da un team internazionale di ricercatori, composto da studiosi del Department of Chemistrypresso l’ University of Cambridge, the Karolinska Institute a Stoccolma, Lund University, the Swedish University of Agricultural Sciences e Tallinn University.
Lo studio è stato pubblicato in Nature Structural & Molecular Biology.
Samuel Cohen, del Research Fellow at St John’s College, Cambridge e autore principale dello studio, ha dichiarato: ” Il nostro studio mostra specificamente come uno dei processi critici nello sviluppo della malatttia di alzheimer può essere inibito e rivela che così facendo, possiamo prevenire gli effetti tossici dell’aggregazione proteica che sono associati con questa terribile condizione”.
Fonte: http://medicalxpress.com/news/2015-02-molecular-inhibitor-alzheimer.html