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Influenza: piccola molecola offre un’ampia protezione

Un piccolo anticorpo offre un'ampia protezione contro l'influenza
Generazione e caratterizzazione di nanocorpi specifici di H7. Credito: Nature Communications.

I ricercatori dell’Università di Goteborg, Svezia, in collaborazione con colleghi in Cina, hanno scoperto una molecola simile a un anticorpo che può proteggere i topi da vari virus influenzali. Le scoperte potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti e allo sviluppo di vaccini antinfluenzali più ampi.

Il lavoro è stato pubblicato su Nature Communications.

Abbiamo identificato una piccola molecola che si lega alla proteina di superficie del virus e previene l’infezione. Questa molecola, nota come E10, appartiene a una classe di cosiddetti nanocorpi. Ha dimostrato la capacità di proteggere i topi da diversi ceppi di influenza, compresi quelli responsabili delle epidemie stagionali”, afferma Davide Angeletti, Professore associato di immunologia presso la Sahlgrenska Academy, Università di Goteborg, e autore senior dello studio.

La molecola ha come bersaglio una parte conservata della proteina di superficie del virus condivisa tra vari tipi di influenza, tra cui l’influenza aviaria H7N9 e i comuni virus influenzali umani come H1N1 e H3N2. I topi trattati con questa molecola sono stati protetti dall’infezione e un vaccino basato sullo stesso sito di legame ha anche fornito un buon grado di protezione.

È raro trovare una molecola in grado di proteggere da così tanti virus influenzali diversi. Abbiamo anche osservato che i virus che tentano di mutare per eludere la molecola perdono la loro capacità di crescere efficacemente, il che è un vantaggio significativo“, aggiunge Angeletti.

Sebbene i risultati siano promettenti, la scoperta è ancora lontana dall’essere implementata come trattamento o vaccino. Prima dell’uso clinico, la molecola deve essere testata su ulteriori modelli animali e sottoposta a sperimentazioni cliniche per garantire che sia sicura ed efficace.

L’influenza rimane una minaccia persistente per la salute pubblica globale. Queste infezioni virali causano epidemie stagionali che causano centinaia di migliaia di decessi in tutto il mondo ogni anno. Questa scoperta ha il potenziale per contribuire alla protezione durante le infezioni attive e potrebbe anche aprire la strada a vaccini mirati a più varianti dell’influenza.

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Spiegano gli autori: 

“L’influenza rimane una sfida sanitaria globale persistente, in gran parte a causa della continua deriva antigenica del virus e del suo spostamento occasionale, che impedisce lo sviluppo di un vaccino universale. Per affrontare questo problema, è fondamentale identificare anticorpi ampiamente neutralizzanti e i loro epitopi. I nanobodies, con le loro caratteristiche uniche e la capacità di legame, offrono una strada promettente per identificare tali epitopi. Qui, isoliamo e purifichiamo un nanobody specifico per l’emoagglutinina (HA) che riconosce un sottotipo H7 del virus dell’influenza A. Il nanobody, denominato E10, mostra un legame ad ampio spettro, neutralizzazione tra gruppi e protezione in vivo su vari sottotipi di influenza A. Attraverso il phage display e la caratterizzazione in vitro, dimostriamo che E10 prende di mira specificamente un epitopo sulla testa dell’HA che fa parte della patch laterale conservata ed è altamente immunodominante in caso di infezione da H7. È importante notare che l’immunizzazione con un peptide che include l’epitopo E10 suscita anticorpi cross-reattivi e media una protezione parziale dalla sfida virale letale. I nostri dati evidenziano il potenziale dell’E10 e del suo epitopo associato come candidati per future strategie di prevenzione dell’influenza“.

Lo studio è stato condotto in collaborazione tra ricercatori in Svezia e Cina. Zhao-Shan Chen, dottoranda cinese e prima autrice dello studio, ha inizialmente isolato la molecola E10 da un alpaca nel laboratorio del Professor Qiyun Zhu presso la Chinese Academy of Agricultural Sciences. Chen ha poi continuato il suo lavoro nel laboratorio di Angeletti presso l’Università di Goteborg, dove sono stati testati gli effetti protettivi della molecola contro vari virus influenzali.

Fonte:Nature Communications

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