Un farmaco già in fase di sperimentazione per il trattamento del cancro, arresta la progressione del melanoma. Il farmaco – chiamato Pevonedistat – funziona in modo diverso rispetto al previsto e potrebbe anche essere efficace contro altri tumori.
Il nuovo studio, condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine di Charlottesville, è stato pubblicato sulla rivista EBioMedicine .
Il ricercatore Tarek Abbas, Assistente Professore di Radiation oncology, dice:
“In effetti, il farmaco è molto efficace su tutti i melanomi, compresi quelli che non rispondono alla terapia standard”.
Il melanoma è un tumore aggressivo della pelle che si sviluppa quando i melanociti – le cellule che danno alla pelle il suo colore – mutano e diventano cancerosi.
Circa 80.000 americani ogni anno sono diagnosticati con il melanoma e circa 10.000 muoiono a causa della malattia. Come per molti tipi di cancro, le possibilità di sopravvivenza una volta che il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo (metastasi) sono molto ridotte.
( Vedi anche: Melanoma e microambiente: questione di età).
Pevonedistat è oggetto di indagine come trattamento del cancro ed è già in fase di sperimentazione clinica.
Gli scienziati non sanno ancora esattamente come Pevonedistat agisce contro le cellule tumorali.
Nel nuovo studio, il Prof. Abbas e colleghi hanno indagato l’effetto del farmaco su una particolare proteina prodotta da un gene chiamato CDT2.
La proteina permette al melanoma e ad altre cellule tumorali di replicare con grande velocità – la caratteristica che rende il cancro aggressivo così mortale.
Il Prof. Abbas sostiene che la proteina CDT2 è ciò che permette alle cellule tumorali di far fronte alla replica a cui devono essere sottoposte. Il ricercatore spiega:
“Le cellule cancerose si dividono in modo incontrollato e quelle cellule che si dividono più velocemente e con maggiore frequenza sono sotto tremendo stress da replica. Così per queste cellule tumorali è necessario poter sviluppare un modo per affrontare questo carico di lavoro”.
I ricercatori hanno scoperto che senza la proteina CDT2, le cellule tumorali maligne smettono di replicarsi.
Per la sperimentazione i ricercatori hanno utilizzato linee di cellule umane di melanoma e anche topi impiantati con cellule di melanoma.
Il team ha scoperto che Pevonedistat ha bloccato la progressione del melanoma influenzando un percorso molecolare che coinvolge la proteina chiamata CRL4–CDT2–SET8/p21.
CDT2 è necessaria per la proliferazione delle cellule di melanoma e le cellule di melanoma producono una quantità eccessiva di proteine CDT2. Il Prof. Abbas spiega:
“Questi tumori, e non necessariamente solo il melanoma, sono dipendenti da questo gene. E questo li rende molto sensibili al farmaco. Infatti, abbiamo dimostrato che le cellule di melanoma che hanno alti livelli di espressione di CDT2 sono molto più sensibili al farmaco “.
I ricercatori sottolineano che alti livelli di proteine CDT2 sono presenti anche in altri tipi di tumore, come il tumore al cervello e il tumore al fegato e suggeriscono che la proteina può anche servire come marcatore prognostico.
La ricerca ha dimostrato che il farmaco sembra essere efficace nel melanoma resistente agli attuali trattamenti.
“Se il farmaco supera i test e la FDA lo approva, potrebbe essere utilizzato come una buona terapia di seconda linea per i pazienti con melanoma che non rispondono ai trattamenti standard”, conclude il Prof Abbas.
Fonte:EBioMedicine