- Disturbo Bipolare I: episodi maniacali che durano almeno 1 settimana. Gli attacchi possono essere così gravi che l’individuo ha bisogno di ricovero immediato. Sono presenti anche episodi depressivi della durata di circa 2 settimane.
- Il disturbo bipolare II: episodi depressivi ed episodi ipomaniacali (meno gravi dei maniacale).
- Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato (BP-NOS): presenza di sintomi bipolari che non si adattano ai criteri per i tipi I e II
- Disturbo ciclotimico (ciclotimia): episodi di ipomania e depressione lieve per almeno 2 anni, ma che non soddisfano le esigenze diagnostiche dei tipi bipolari di cui sopra.
- A causa dell’effetto dirompente del disturbo bipolare sulla vita di un individuo, è essenziale che la diagnosi sia corretta è fatta il più rapidamente possibile.
Una proteina marker per il disturbo bipolare?
Recenti ricerche effettuate dalla Mayo Clinic tentano di identificare un marcatore nel sangue per la diagnosi di disturbo bipolare.A tal fine, i ricercatori hanno studiato 272 diverse proteine nei campioni di sangue di 288 pazienti.
Il gruppo dei partecipanti è stato diviso tra disturbo bipolare I (46), disturbo bipolare II (49), depressione unipolare (52) e 141 individui senza disturbi dell’umore, per il controllo.
Il team ha trovato che 73 delle proteine differivano tra i quattro gruppi partecipanti allo studio e sei proteine differivano in modo significativo tra disturbo bipolare di tipo I e il gruppo di controllo.
Anche se la sperimentazione è stata condotta su una scala relativamente piccola, offre un punto di partenza per la prossima tornata di indagini.
Precedenti ricerche e speranza per il futuro
Non esiste una cura per il disturbo bipolare e molte persone non rispondono bene al trattamento. Purtroppo, i sintomi generalmente persistono, anche una volta che il trattamento è iniziato. Una diagnosi più rapida e più accurata potrebbe influenzare positivamente la vita dei malati.
Precedenti ricerche, si sono concentrate sulle proteine presenti nel liquido cerebrospinale, ottenendo alcuni risultati interessanti. I ricercatori hanno trovato concentrazioni alterate di neurofilamenti, un marcatore per danni al sistema nervoso, in soggetti con disturbo bipolare. (Il neurofilamento è il filamento intermedio che si trova specificamente nei neuroni. Questa finissima fibra che misura da 9 a 10 nm di diametro, di solito un fascio combinato, è l’elemento di supporto del neurone. I neurofilamenti sono proteine citoscheletriche neuronali della famiglia dei filamenti intermedi e si assemblano per formare filamenti di 9 a 10 nm di diametro).
Altri studi hanno trovato elevati livelli di proteina C-reattiva, una proteina del sistema immunitario coinvolta nell’infiammazione, nelle persone con disturbo bipolare.
Carenze di neurotrasmettitori sono anche collegati al disturbo bipolare, tra cui la serotonina, acetilcolina, la dopamina, l’acido gamma-aminobutirrico (GABA), l’istamina e noradrenalina.
Dr. Mark Frye, autore principale dello studio e Capo della FDivisione di psichiatria e psicologia presso la Mayo Clinic, dice:
“Il potenziale di avere un test biologico per la diagnosi del disturbo bipolare,offre un grande vantaggio alla pratica medica. Potrebbe aiutare i clinici a scegliere il trattamento più appropriato per individui difficili da diagnosticare”.
Un biomarcatore affidabile per il disturbo bipolare, è ormai imminente.