Come il microbioma intestinale influisce sulla nostra salute?
Ogni persona ha circa 2 Kg di microbi nell’intestino e tra le decine di migliaia di miliardi di questi microrganismi ci sono almeno 1000 specie di batteri comprensivi di oltre tre milioni di geni. Per di più, i due terzi del microbioma intestinale, la popolazione di microbi nell’intestino, sono unici per ciascun individuo.
Ma sapete come la vostra flora intestinale influenza la vostra salute?
La maggior parte di noi è consapevole che i batteri del nostro intestino svolgono un ruolo importante nella digestione. Quando lo stomaco e l’intestino non sono in grado di digerire alcuni alimenti, i microbi intestinali ci offrono il loro aiuto garantendo al nostro corpo i nutrienti di cui ha bisogno. Inoltre, i batteri intestinali sono noti per favorire la produzione di alcune vitamine come le vitamine B e K e giocano un ruolo importante nella funzione immunitaria.
Sempre di più i ricercatori stanno lavorando per scoprire come i batteri intestinali influenzano la nostra salute ed il rischio di sviluppare malattie.
Forse la cosa più indagata dalla ricerca è come il microbioma intestinale influenza il rischio individuale di obesità e altre condizioni metaboliche.
Diamo uno sguardo alle condizioni di salute che possono essere influenzate dal microbioma intestinale.
Lo sviluppo della flora intestinale
La scienza ha dichiarato da tempo che lo sviluppo della flora intestinale non inizia prima della nascita e che il tratto gastrointestinale del feto è un ambiente sterile.
Secondo il Gut Microbiota Worldwatch, il tratto digestivo di un neonato viene rapidamente colonizzato da microrganismi dalla madre e dell’ambiente circostante. Il microbioma di un bambino, ad esempio, può essere influenzato dall’allattamento. Il Gut Microbiota Worldwatch spiega che l’intestino di bambini allattati al seno è costituito principalmente da bifidobatteri, a differenza dei bambini non allattati che possono avere pochi batteri di questo tipo.
Tuttavia, alcuni studi hanno messo in discussione la convinzione che il feto è un ” ambiente sterile”, sostenendo che lo sviluppo della flora batterica intestinale inizia prima della nascita.
Mentre il dibattito sulla possibilità che i bambini nascono già con batteri intestinali continua, su una cosa gli scienziati concordano: dalla nascita fino alla vecchiaia i nostri batteri intestinali sono in continua evoluzione.
Come accennato in precedenza, i due terzi del microbioma intestinale sono unici per ogni individuo questo chiama in causa gli alimenti che mangiamo, l’aria che respiriamo e altri fattori ambientali.
Alcuni studi hanno suggerito che la composizione del microbioma intestinale è influenzata dai geni.
Ma come influenzano la nostra salute questi batteri intestinali unici?
A questa domanda i ricercatori hanno sempre cercato di dare una risposta.
Precedenti ricerche hanno suggerito che una varietà più ampia di batteri intestinali, favorisce la salute umana. Uno studio recente, ad esempio, ha scoperto che i bambini con meno diversità batterica intestinale all’età di tre mesi, avevano più probabilità di essere sensibili a specifici alimenti tra cui uova, latte e arachidi, all’età di un anno e questo indica che la mancanza di diversità di batteri intestinali in età precoce, può essere un driver per le allergie alimentari.
Ma le implicazioni di una scarsa diversità del microbioma, non si fermano qui.
Come la mancanza o sovrappopolazione di batteri intestinali influenzano la nostra salute:
Obesità
Sempre più studi stanno indagando l’associazione tra mcrobioma intestinale ed aumento di peso. Alcuni scienziati suggeriscono che la composizione del microbioma intestinale influenza la suscettibilità all’aumento di peso di un individuo.
In particolare, lo studio condotto da ricercatori della Cornell University di Ithaca, NY e dal King College di Londra nel Regno Unito, ha rivelato che la presenza di un certo ceppo di batteri chiamati Christensenellaceae minuta era più comune nelle persone con un basso peso corporeo e che la presenza di questo particolare ceppo è fortemente influenzata dai geni. “Il microbioma umano rappresenta un nuovo obiettivo interessante per i cambiamenti nella dieta e trattamenti volti a combattere l’obesità”, ha detto l’autore dello studio, il Prof. Tim Spector del King College di Londra.
Nel 2012, un altro studio pubblicato sul Journal of Proteome Research suggerisce che la mancanza di batteri nell’intestino crasso può guidare l’obesità rallentando l’attività del grasso bruno che protegge contro l’aumento di peso quando stimolato, bruciando calorie e grasso bianco.
Cancro
In uno studio pubblicato nel 2013 dalla rivista The Journal of Cancer Research, i ricercatori hanno affermato di aver scoperto specifici batteri nell’intestino, chiamati johnsonii Lactobacillus, che possono svolgere un ruolo nello sviluppo del linfoma, un cancro delle cellule bianche del sangue.
Un altro studio dl 2013, condotto da ricercatori britannici, ha scoperto che un comune batterio intestinale chiamato Helicobacter pylori può causare il cancro dello stomaco e ulcere duodenali, disattivando una parte del sistema immunitario coinvolta nella regolazione dell’infiammazione.
Ma oltre ad essere colegati allo svilupo del cancro, i ricercatori hanno anche dimostrato che i batteri intestinali possono svolgere un importante ruolo nel migliorare l’efficacia del trattamento del cancro. Nel 2013, uno studio condotto da ricercatori del National Cancer Institute ha scoperto che l’immunoterapia e la chemioterapia sono meno efficaci in topi privi di batteri intestinali.
Risultati simili sono stati trovati in un altro studio del 2013 da ricercatori francesi. Un farmaco antitumorale – ciclofosfamide – si è rivelato molto meno efficace nei topi con batteri intestinali limitati, rispetto ai topi con normali batteri intestinali.
“Entrambi gli studi sono molto eccitanti perchè mostrano legami tra microbioma e risposta alle terapie”, ha spiegato Peter Turnbaugh dell’Università di Harvard, a The Scientist. I ricercatori sottolineano l’importanza del microbioma non solo nella nostra predisposizione alla malattia, ma anche nel nostro recupero da essa.
Salute mentale
Non siamo molto propensi a pensare che i batteri intestinali svolgono un ruolo importante sula nostra salute mentale, ma è così.
Secondo l’American Psychological Association (APA), i batteri intestinali producono una vasta gamma di sostanze neurochimiche che il cervello utilizza per la regolazione dei processi fisiologici e mentali, compresa la memoria, l’apprendimento e l’umore. Infatti il 95% della fornitura al corpo di serotonina è prodotto dai batteri intestinali. E’ sorprendente che i batteri intestinali sono associati a disturbi mentali come l’ansia e la depressione. Nel 2014, per esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Psychopharmacology ha rilevato che prebiotici, che stimolano i batteri sani nell’intestino, possono essere efficaci per ridurre lo stress e l’ansia.
Autismo
I ricercatori indagano sempre di più il ruolo dei batteri intestinali nello sviluppo dell’autismo.
Nel 2013, uno studio condotto da ricercatori della Arizona State University ha scoperto che i bambini con autismo possedevano livelli più bassi di tre tipi di batteri intestinali – Prevotella, Coprococcus e Veillonellaceae – rispetto ai bambini liberi dalla condizione.
Uno studio più recente del team ha scoperto che le concentrazioni di sostanze chimiche specifiche prodotte da batteri intestinali – i metaboliti – in campioni fecali di bambini con autismo, differivano per le concentrazioni da quelle rilevate nei bambini senza il disordine.
Questo ha portato i ricercatori a ipotizzare che i microbi intestinali alterano i metaboliti associati con la comunicazione tra l’intestino e il cervello e interferiscono con le funzioni cerebrali.
Per rafforzare ulteriormente l’associazione tra batteri intestinali e l’autismo, uno studio del 2013 pubblicato in Cell, ha trovato che il batterio Bacteroides fragilis riduce i sintomi di autismo-simile, nei topi.
Possiamo modificare il nostro microbioma intestinale?
Dal momento che il microbioma intestinale è influenzato dal cibo che consumiamo e dall’ambiente in cui viviamo, ha senso pensare che esistono delle stategie per renderlo più sano.
Secondo la Mayo Clinic, una dieta sana può incoraggiare la presenza di batteri buoni nell’intestino. I ricercatori hanno rilevato che il consumo di alimenti fermentati, come crauti o miso, aumenta il livello di fermentazione batterica nell’intestino. Inoltre, frutta e verdure contengono fibre e zuccheri che possono aumentare la salute dei batteri intestinali.
L’esercizio fisico può anche essere la chiave per migliorare la diversità batterica intestinale, secondo uno studio del 2014.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Gut, ha confrontato i batteri intestinali di 40 giocatori di rugby professionisti con quello di due gruppi di controllo. I ricercatori hanno scoperto che i giocatori di rugby avevano livelli molto più alti di Akkermansiaceae nel loro intestino – un batterio che è stato associato a ridotto rischio di obesità.
In un editoriale collegato allo studio, la D.ssa Georgina Tenere, dell’Istituto di Scienze Mediche presso l’Università di Aberdeen, in Scozia, ha osservato che una migliore comprensione dei modi per migliorare la salute tramite i batteri intestinali è cruciale:
“Mentre l’aspettativa di vita continua ad aumentare, è importante capire il modo migliore per mantenere una buona salute. Comprendere il complesso rapporto tra ciò che scegliamo di mangiare, i livelli di attività e la ricchezzza del microbioma intestinale è essenziale”.