Ha solide fondamenta medico-scentifiche ma è ancora poco conosciuto in Italia. Può essere un rimedio efficace all’asma e alle allergie, di grande aiuto per migliorare la qualità della vita e le prestazioni di cantanti e sportivi. Si tratta del metodo di respiro Buteyko.
La respirazione è alla base della salute, ma la maggior parte di noi non ci presta attenzione. Riteniamo che respirare sia un atto naturale e automatico. Eppure potremmo migliorare il nostro modo di respirare e guadagnarne benefici notevoli. Questo vale per le persone sane, ma può essere di aiuto notevole anche per chi soffre di patologie come l’asma e le allergie.
Particolarmente utili, in questo senso, risultano gli studi del dottore ucraino Konstantin Pavlovich Buteyko. Studi cominciati negli anni Sessanta, che applicò con successo ai bambini russi asmatici nel corso degli anni Ottanta.
In che cosa consiste il metodo di respiro Buteyko (clicca qui) ? Sostanzialmente in una serie di esercizi che comprendono: l’utilizzo del respiro nasale (sia per espirare che per inspirare), esercizi di rilassamento (alcuni molto vicini allo yoga), tecniche di trattenimento del respiro (apnea). Lo slogan potrebbero essere: respirare meno, respirare meglio (Buteyko: “Il mio metodo è in completo contrasto con l’idea comune accettata che bisogna respirare di più: noi sosteniamo invece che bisogna respirare meno”).
Esercizi quotidiani che se praticati con costanza hanno portato a visibili miglioramenti e limitazione (o eliminazione) di farmaci per soggetti asmatici. Una volta imparati, questi esercizi diventano automatismi, come andare in bicicletta, assicurava il medico russo.
In italiano è uscito un libro della Dottoressa Fiamma Ferraro intitolato Attacco all’asma… e non solo, manuale “per respirare e vivere meglio” grazie alle rivoluzionarie scoperte del Prof.K.P.Buteyko e di altri scienziati russi. C’è da sottolineare che per imparare le tecniche di respirazione (soprattutto per i soggetti asmatici) è necessario il parere medico e l’ausilio di istruttori (occhio insomma, come sempre in campo medico, al “fai da te”).
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