Microbiota-Immagine Credit Public Domain-
La malattia di Alzheimer (AD) è caratterizzata dalla deposizione precoce di placche di beta-amiloide (Aβ) seguita da un accumulo patologico di tau. Sebbene l’Aβ sia un fattore necessario nella patogenesi dell’AD, il suo accumulo di per sé non è sufficiente per la neurodegenerazione e il declino cognitivo. Al contrario, l’accumulo patologico di tau è strettamente legato alla neurodegenerazione e al declino cognitivo nell’AD e nelle tauopatie primarie.
Nell’AD sono state riportate alterazioni del microbiota intestinale, il che suggerisce che il microbiota possa contribuire alla progressione dell’AD. Gli studi sugli animali fino ad oggi si sono concentrati principalmente su come le alterazioni del microbiota intestinale influenzano la patologia Aβ e non la tauopatia e la neurodegenerazione. Inoltre, studi recenti hanno suggerito che le isoforme dell’apolipoproteina E (ApoE), che influenzano fortemente il rischio di AD e regolano la neurodegenerazione mediata da tau, influenzano in modo differenziato il microbiota intestinale. Pertanto, sono importanti ulteriori indagini per caratterizzare il contributo del microbiota intestinale alla tauopatia e alla neurodegenerazione.
Microbiota e malattia mediata da tau
L’accumulo di alcune forme della proteina tau nel cervello è legato alla perdita di cellule nervose, all’infiammazione e al declino cognitivo nella malattia di Alzheimer e in molte altre malattie neurodegenerative. L’apolipoproteina-E (APOE), il più forte fattore di rischio genetico per il morbo di Alzheimer, regola l’infiammazione cerebrale e il danno cerebrale mediato dalla tau; tuttavia, il microbiota intestinale regola anche l’infiammazione cerebrale. In un modello murino di lesione cerebrale mediata da tau, i ricercatori
del Dipartimento di Neurologia, Hope Center for Neurological Disorders, Washington University School of Medicine, St. Louis, MO, USA., hanno scoperto che la manipolazione del microbiota intestinale ha portato a una forte riduzione dell’infiammazione, della patologia tau e del danno cerebrale in modo dipendente dall’APOE.
Spiegano gli autori:
“Valutiamo in questo studio l’ipotesi che il microbiota intestinale regoli la patologia tau e la neurodegenerazione mediata da tau in modo dipendente dall’isoforma ApoE. Un modello murino di tauopatia ( topi transgenici tau P301S ) che esprime isoforme umane di ApoE (ApoE3 e ApoE4), denominate TE3 e TE4, è stato sottoposto alla manipolazione del microbiota intestinale utilizzando due approcci: (i) essere allevato in ambiente privo di germi (GF) e (ii) trattamento antibiotico a breve termine (ABX) nelle prime fasi della vita. Gli animali sono stati alimentati con una dieta standard di cibo per topi ad libitum fino all’eutanasia a 40 settimane di età, quando questo modello di topo presenta tipicamente una grave atrofia cerebrale”.
Vedi anche:Insufficienza cardiaca: sottoprodotto del microbioma collegato al rischio