HomeAlimentazione & BenessereIl cavolo rosso è un super food ricco di antocianine

Il cavolo rosso è un super food ricco di antocianine

Il cavolo rosso (Brassica oleracea var. capitata f. rubra) è una varietà di cavolo a testa che viene utilizzata in cucina sia crudo (in insalata) sia cotto.Il cavolo rosso deve il suo colore alla presenza nelle sue foglie di sostanze colorate naturali. Queste possono essere facilmente estratte facendo bollire il cavolo rosso in acqua: se il succo che si ottiene è abbastanza concentrato risulta di colore rosso-porpora scuro.

Le antocianine sono un gruppo di composti salutari che rientrano nella classe flavonoidi degli elementi nutritivi. Gli scienziati hanno identificato 36 antociani nel cavolo rosso, di cui otto che non erano  mai state rilevate.

Lo studio è stato condotto presso il Beltsville Nutrizione Umana ARS Research Center (BHNRC) a Beltsville, Maryland, dove gli scienziati hanno sperimentato metodi per l’individuazione e la misurazione di fitonutrienti indiversi tipi di frutta e verdura. I risultati dello studio sono stati pubblicati  sul Journal of chimica agricola ed alimentare.

Evidenze emergenti suggeriscono che le antocianine presenti nel cavolo rosso, possono fornire una protezione dal cancro, migliorare la funzione del cervello e promuovere la salute del cuore. Un precedente studio ha dimostrato che alcune antocianine hanno un   potere antiossidante due volte maggiore della stessa quantità di vitamina C in provette, sebbene la quantità assorbita dal corpo umano non è stata esplorata.

Dodici volontari hanno consumato tre diverse quantità di cavolo rosso cotto, insieme a una dieta ricca di cibi accuratamente controllati. I volontari che hanno consumato cavolo rosso, sono stati in grado di assorbire più antocianine rispetto al gruppo di controllo.

È interessante notare, che le antocianine non sono ugualmente assorbite. Quasi l’80 per cento delle antocianne del cavolo rosso sono non “acilate”, cioè non collegate a gruppi acilici, che le rende più stabili e meno assorbibili e sono  almeno quattro volte più biodisponibili o assorbili.

Fonte  http://www.sciencedaily.com / releases/2008/03/080307081409.htm

 

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