In un recente studio basato sulla popolazione pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition, i ricercatori in Cina hanno studiato la relazione tra l’assunzione di caffè e caffeina e la massa muscolare scheletrica tra gli adulti negli Stati Uniti d’America (US).
Hanno scoperto che un’assunzione maggiore di caffè e caffeina era positivamente collegata alla massa muscolare scheletrica. Tuttavia, questa associazione era notevolmente assente negli individui con un indice di massa corporea (BMI) di 30 kg/m² o superiore.
La sarcopenia, una malattia cronica che comporta la perdita di massa e funzione muscolare scheletrica, ha un impatto significativo sugli anziani, portando potenzialmente a un aumento di cadute, fratture e mortalità. È noto che la massa muscolare diminuisce dell’1-2% all’anno dopo i 50 anni e la sarcopenia colpisce fino al 40% degli over 80. Il caffè, una bevanda ampiamente consumata negli Stati Uniti, è ricco di polifenoli e caffeina, che hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che possono giovare alla salute muscolare.
Studi precedenti suggeriscono che l’assunzione di caffè potrebbe migliorare la massa muscolare e ridurre il rischio di sarcopenia attraverso meccanismi come la promozione dell’autofagia e il potenziamento della funzione delle cellule miosatellite. Tuttavia, gran parte della ricerca esistente si è concentrata sulle popolazioni asiatiche, in particolare in Giappone e Corea, e spesso coinvolge campioni di piccole dimensioni. Di conseguenza, la relazione tra consumo di caffè, assunzione di caffeina e massa muscolare tra gli americani rimane incerta, evidenziando la necessità di ulteriori studi su larga scala in questa popolazione. Pertanto, i ricercatori nel presente studio hanno mirato a indagare la relazione tra assunzione di caffeina e caffè e massa muscolare scheletrica, fornendo una base per una guida dietetica nelle popolazioni a più alto rischio di sarcopenia.
Informazioni sullo studio
Lo studio ha utilizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) condotto tra il 2011 e il 2018. Il campione finale includeva 8.333 partecipanti adulti di età pari o superiore a 20 anni. L‘età media dei partecipanti era di 39,57 anni e circa il 50,79% erano donne. Sono stati esclusi dallo studio gli individui senza dati sulla massa magra appendicolare, coloro che non erano in grado di completare due interviste di richiamo dietetico di 24 ore e coloro con una storia di cancro. La massa muscolare scheletrica è stata valutata utilizzando la massa muscolare scheletrica appendicolare aggiustata per BMI (ASMBMI), calcolata da scansioni di assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA). L’accuratezza e l’affidabilità di questi metodi sono ben consolidate nel settore. L’assunzione di caffè e caffeina è stata valutata tramite due interviste di richiamo dietetico di 24 ore, con l’assunzione categorizzata in quartili e terzili. Le covariate includevano fattori demografici, assunzione di energia e proteine, albumina, vitamina D3, alanina aminotransferasi (ALT), glutammico ossalico aminotransferasi (AST), creatinina, BMI e dati correlati alla salute come fumo, consumo di alcol, attività fisica e presenza di diabete mellito, ipertensione e iperlipidemia.
Risultati e discussione
In media, i partecipanti hanno consumato 162,10 mg di caffeina e 284,15 g di caffè ogni giorno. Il consumo medio di caffè con caffeina è risultato essere di 267,26 g/giorno e quello di caffè decaffeinato di 16,88 g/giorno. Secondo lo studio, i partecipanti con ASMBMI appendicolare più alto (quartile 4) avevano un’assunzione media di caffeina e caffè più alta rispetto a quelli con ASMBMI più basso (quartile 1). In particolare, quelli nel quartile 4 erano in genere maschi, più giovani, più istruiti, single e non obesi, con una circonferenza della vita più piccola, livelli di attività fisica più alti, consumo moderato di alcol e una minore probabilità di iperlipidemia e ipertensione. Avevano anche livelli più alti di AST, ALT, vitamina D3, albumina, creatinina e assunzione di proteine ed energia.
L’analisi ha dimostrato che un maggiore consumo di caffè, caffè con caffeina era positivamente associato all’ASMBMI. In particolare, il consumo di caffè del gruppo 4 era collegato a un aumento del 13% dell’ASMBMI rispetto al gruppo 1, mentre il caffè con caffeina ha mostrato un aumento del 12% e l’assunzione di caffeina ha portato a un aumento dell’11%. Tuttavia, il caffè decaffeinato non ha mostrato associazioni significative. Mentre è stata osservata una relazione lineare tra caffeina, caffè e ASMBMI, la relazione con il caffè decaffeinato era un modello più complesso e non lineare. Le analisi dei sottogruppi non hanno rilevato interazioni significative in base a genere, età o razza, ma la relazione positiva tra assunzione e ASMBMI non era presente negli individui con un BMI ≥30 kg/m².
I punti di forza dello studio includono il suo ampio campione rappresentativo di adulti statunitensi, l’analisi ponderata e la stratificazione per genere, età, razza e BMI, offrendo spunti per una guida dietetica personalizzata. I limiti dello studio includono l’affidamento all’ASMBMI senza valutazione della forza muscolare, l’incapacità di categorizzare separatamente l’obesità sarcopenica, il potenziale bias di richiamo dai dati di richiamo dietetico di 24 ore e l’incapacità di dedurre la causalità a causa del disegno trasversale.
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Conclusione
Lo studio conclude che un aumento dell’assunzione di caffè o caffeina è associato a un aumento della massa muscolare scheletrica. Sottolinea il potenziale del consumo di caffè e caffeina come strategia dietetica per supportare la massa muscolare scheletrica e ridurre il rischio di perdita muscolare negli adulti.
Fonte Frontiers in Nutrition