Uno studio recentemente pubblicato dal The Journal of Experimental Medicine e condotto da ricercatori USA, ha dimostrato che una popolazione specifica di cellule del sistema immunitario gioca un ruolo chiave nello sviluppo della fibrosi polmonare e apre una nuova strada per il trattamento della condizione.
La fibrosi polmonare è in patologia caratterizzata da cicatrizzazione ed ispessimento del tessuto polmonare, Le cause di questa condizione non sono ancora note e attualmente, non esistono trattamenti efficaci.
In passato si riteneva che le cellule del sistema immunitario non avessero alcun ruolo nello sviluppo della fibrosi polmonare, ma il nuovo studio sembra suggerire il contrario.
Per questa nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato tecnologie avanzate di sequenziamento e nuovi modelli animali per tracciare le cellule del sistema immunitario nel corso dello sviluppo della malattia.
Analizzando campioni di tessuto e mettendo in correlazione i dati provenienti dai modelli animali con quelli provenienti da campioni di pazienti, il team di ricerca ha scoperto che una nuova sottopopolazione di cellule del sistema immunitario – i macrofagi alveolari di derivazione monocitaria – era coinvolta nel processo di sviluppo della fibrosi polmonare.
( Vedi anche:Nuovo potenziale trattamento per fibrosi polmonare e ipertensione polmonare).
Nel commentare i risultati dello studio, i ricercatori hanno sottolineato che la loro scoperta avrà importanti implicazioni per lo sviluppo di nuove terapie potenzialmente a minor rischio di effetti collaterali: “Queste cellule, infatti – spiegano i ricercatori – sono intriganti per la terapia in quanto non sono necessarie per le funzioni normali o per lo sviluppo dell’organismo”.
Ne consegue che la loro possibile eliminazione potrebbe arrestare la progressione di malattia senza arrecare danni collaterali ai pazienti.
Anche se lo studio necessita di conferme, una cosa è certa: i risultati da esso ottenuti dimostrano che utilizzare le tecnologie genomiche ha aiutato a comprendere meglio la fibrosi polmonare e, in secondo luogo, data la loro possibile applicazione diretta a campioni di pazienti, offre la possibilità di sviluppare un approccio personalizzato alla terapia.
Il team di ricercatori sta attualmente utilizzando queste tecnologie per esaminare i polmoni dei pazienti con fibrosi polmonare, tessuto cuteneo fibrotico da pazienti con sclerodermia e le articolazioni dei pazienti affetti da artrite reumatoide, per identificare altri meccanismi immunitari comuni nella fibrosi che potrebbero fungere da target per nuove terapie.