(HIV-Immagine al microscopio di una cellula T infetta da HIV. Credito: NIAID).
Un team di ricercatori del New York-Presbyterian/Weill Cornell Medical Center ha annunciato che una donna che stavano curando sia per l’HIV che per la leucemia, sembra guarita dall’HIV: 14 mesi dopo aver sospeso gli antivirali, è ancora negativa al test per il virus HIV.
I ricercatori hanno presentato i loro risultati alla conferenza di quest’anno sui retrovirus e altre infezioni, CROI Conference.
Prima di questo sforzo più recente, solo altre due persone erano guarite da un’infezione da HIV: entrambi erano maschi ed entrambi soffrivano anche di leucemia. Quei pazienti sono stati trattati con un trapianto di midollo osseo da un’altra persona che portava una mutazione genetica nota per bloccare le infezioni da HIV.
In questo nuovo sforzo, alla donna è stato somministrato il sangue del cordone ombelicale da una persona con la stessa mutazione genetica del donatore per i due pazienti precedentemente guariti. Le sono state anche somministrate cellule staminali del sangue da un parente di primo grado. Le cellule staminali sono state somministrate per rafforzare il sistema immunitario della donna, mentre i globuli del sangue del cordone ombelicale donati sono diventati dominanti nel suo sistema. Tali cellule staminali impiegano circa sei settimane per diventare dominanti, a differenza di quelle di un trapianto di midollo osseo, che impiegano molto meno tempo. La donna ha continuato a prendere i farmaci antivirali che tengono a bada l’HIV per 37 mesi dopo la procedura e fino a 14 mesi fa, ed è ancora libera dall’HIV.
I ricercatori non sono stati in grado di spiegare perché i globuli del sangue del cordone ombelicale hanno funzionato così bene per sbarazzarsi del virus HIV, ma sospettano che abbia qualcosa a che fare con la loro capacità di adattarsi a un nuovo ambiente. Sospettano anche che il sangue del cordone ombelicale possa contenere cellule staminali che aiutano il processo. I ricercatori notano anche che il fatto che la paziente fosse di sesso femminile e anche di razza mista era una parte importante della loro ricerca. La maggior parte degli studi che coinvolgono gli sforzi per curare o curare l’HIV hanno coinvolto uomini bianchi.
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I ricercatori affermano che il sangue del cordone ombelicale è molto più facile da ottenere rispetto alle cellule staminali utilizzate nei trapianti di midollo osseo e che la procedura è stata molto più delicata per il paziente rispetto al tipico trapianto di midollo osseo. Entrambi gli uomini che sono stati curati dall’HIV hanno subito gravi effetti collaterali, incluso lo sviluppo della malattia del trapianto contro l’ospite, in cui il corpo reagisce al trapianto attaccando il corpo. Uno dei pazienti è quasi morto dopo il suo trapianto; l’altro ha subito una massiccia perdita di peso e danni alle sue orecchie, diventando quasi sordo. La donna in questa nuova fatica, in netto contrasto, ha subito pochissimi effetti collaterali.
Fonte:sciencex