Hantavirus: il colesterolo svolge un ruolo critico nell’ infezione, secondo i ricercatori della University of Pennsylvania, negli Stati Uniti.
I virus mutano rapidamente, il che significa che possono rapidamente diventare resistenti ai farmaci anti-virali. Ma i virus dipendono anche da proteine e nutrienti forniti dai loro ospiti e quindi, una strategia per identificare nuovi farmaci anti-virali, è quella di identificare e indirizzare tali componenti della cellula ospite.
Un articolo pubblicato il 6 febbraio sula rivista PLoS Pathogens riferisce che le proteine coinvolte nella regolazione del colesterolo sono essenziali per l’entrata dell’ hantavirus nelle cellule ospiti umane.
Ci sono solo circa 30 noti casi umani di infezione da hantavirus negli Stati Uniti ogni anno (con il cluster 2012 in Yosemite National Park un esempio recente), ma Hanta è tra i più letali noti virus umani. Le persone che hanno hantavirus non sono contagiose. Hantavirus, si trasmette tramite urina, saliva e feci di topi infetti e la trasmissione avviene solo quando gli esseri umani respirano piccole particelle che trasportano escrementi di questi roditori.
Insieme ai colleghi, Paul Bates e Kenneth Briley, presso la University of Pennsylvania, Stati Uniti d’America, hanno cercato di identificare i fattori e le vie nelle cellule umane che erano importanti per lo sviluppo dell’ infezione da hantavirus. I ricercatori si sono concentrati su un membro del gruppo hantavirus chiamato virus Andes (ev). Per i loro esperimenti hanno usato i virus meno pericolosi che sono stati geneticamente modificati per condividere alcune caratteristiche con hantavirus e poi utilizzati per confermare i risultati sui veri hantavirus.
In due schermi genetici indipendenti (ricerche sistematiche), i ricercatori hanno identificato quattro proteine che sono state coinvolte nell’ infezione da hantavirus e tutte facevano parte di un complesso proteico che regola la produzione di colesterolo nelle cellule di mammifero. Gli scienziati, in seguito, hanno testato un farmaco sperimentale che mira una delle quattro proteine, per impedire l’ingresso del virus nell’ospite. Essi hanno trovato che le cellule che provenivano da vie respiratorie umane, trattate con questo farmaco prima di essere esposte al virus Hanta simile, hanno dimostrato meno suscettibilità alle infezioni dal virus.
Dal momento che uno degli effetti di questo farmaco sperimentale, è che abbassa i livelli di colesterolo nelle cellule, i ricercatori si sono chiesti se le statine, un noto gruppo di farmaci che abbassano il colesterolo che vengono assunte quotidianamente da milioni di persone in tutto il mondo, potevano anche proteggere contro infezione da hantavirus. Infatti, il pre-trattamento di cellule umane con mevastatin (del gruppo statine che abbassano il colesterolo) le ha rese meno suscettibili alle infezioni da hantavirus simile.
I ricercatori affermano che secondo i risultati del loro studio, farmaci che abbassano il colesterolo possono suggerire nuovi trattamenti per l’infezione e la patogenesi del virus Hanta.