HomeSaluteTumoriGlioblastoma: inibitori indiretti della respirazione cellulare per il trattamento

Glioblastoma: inibitori indiretti della respirazione cellulare per il trattamento

Glioblastoma-Immagine Credit Public Domain-

Una nuova prospettiva di ricerca è stata pubblicata nel volume 14 di Oncotarget il 4 maggio 2023, intitolata “Target della respirazione cellulare come strategia terapeutica nel glioblastoma“.

Mentre la glicolisi è abbondante nei tumori maligni, anche il metabolismo mitocondriale è significativo. I mitocondri ospitano gli enzimi rilevanti per la respirazione cellulare, che è un percorso critico sia per la rigenerazione degli equivalenti di riduzione che per la produzione di energia sotto forma di ATP.

In questa prospettiva di ricerca, i ricercatori Enyuan Shang, Trang Thi Thu Nguyen, Mike-Andrew Westhoff, Georg Karpel-Massler e Markus D. Siegelin del Columbia University Medical Center, della City University di New York e dell’Ulm University Medical Center, discutono della loro recente scoperta che gli inibitori dell’HDAC approvati dalla FDA possono avere un profondo impatto sul metabolismo energetico nelle cellule tumorali solide, incluso il glioblastoma (GBM).

“A causa dell’impatto degli inibitori dell’HDAC sul metabolismo, abbiamo ipotizzato che gli imipridoni, che sopprimono la respirazione cellulare, potrebbero entrare in sinergia con questi composti per migliorare significativamente l’uccisione delle cellule del glioblastoma. In effetti, abbiamo scoperto che gli imipridoni hanno invertito l’attivazione indotta dall’inibitore dell’HDAC della respirazione cellulare e a sua volta il trattamento di combinazione ha facilitato l’induzione dell’apoptosi intrinseca in un modo che dipendeva parzialmente dai membri della famiglia Bcl-2 anti-apoptotici”.

L’ossidazione di NADH2 e FADH2 è fondamentale poiché NAD e FAD sono i componenti chiave del ciclo TCA che è fondamentale per intrattenere la biosintesi nelle cellule tumorali. Lo stesso ciclo TCA è alimentato prevalentemente dai carboni di glucosio, glutammina, acidi grassi e lattato.

Vedi anche:Glioblastoma: nuova terapia sradica il cancro

Mirare al metabolismo energetico mitocondriale sembra fattibile attraverso diversi composti farmacologici che attivano la proteina CLPP o interferiscono con NADH-deidrogenasi, piruvato-deidrogenasi, enzimi del ciclo TCA e chaperoni della matrice mitocondriale. Sebbene questi composti abbiano dimostrato effetti antitumorali in vivo, recenti ricerche suggeriscono quali pazienti traggano più probabilmente beneficio da tali trattamenti.

“In sintesi, il target del metabolismo delle cellule tumorali è rilevante e la ricerca futura deve identificare le popolazioni di pazienti che traggono particolare beneficio da tali trattamenti. Inoltre, mentre la maggior parte degli studi relativi al metabolismo si basa ancora prevalentemente sulle cellule tumorali, è fondamentale estendere tali osservazioni al microambiente dei tumori, soprattutto per quanto riguarda il sistema immunitario”.

Fonte: Oncotarget 

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