Un team internazionale di scienziati ha rivelato la radice genetica del cancro alla prostata, dimostrando che questi tumori condividono difetti genetici comuni che potrebbero offrire nuovi obiettivi per il trattamento della condizione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, è stata realizzata dall’ International Cancer Genome Consortium, un progetto impegnato nello studio dei cambiamenti genetici che guidano il cancro alla prostata.
Sono stati analizzati 10 campioni di tumore provenienti da uomini affetti da cancro alla prostata al fine di mappare un albero genetico dei cambiamenti che si verificano quando il cancro si sviluppa. I ricercatori hanno acquisito anche nuove conoscenze su come il cancro alla prostata si diffonde e forma nuovi tumori.
” Abbiamo acquisito una visione molto più ampia del cancro alla prostata studiando sia il tumore originario che le cellule che da esso si diffondono ad altre parti del corpo”, dice il Prof. Ros Eeles dell’ Institute of Cancer Reseach in London, UK.
I ricercatori avevano già scoperto che le cellule tumorali prelevate da diversi siti della prostata possono essere geneticamente molto diverse. Il nuovo studio ha evidenziato che i difetti genetici nelle cellule tumorali dei pazienti con cancro alla prostata non sono unici per ogni paziente.
” I difetti genetici più comuni che abbiamo trovato in ogni singolo paziente potrebbero offrire nuovi bersagli terapeutici per il trattamento della condizione, ma abbiamo anche scoperto che una volta che le cellule tumorali si sono diffuse, continuano ad evolversi geneticamente tanto che scegliere il trattamento più efficace rimane una sfida fondamentale”.
Mutazioni condivise rappresentano ‘un potenziale tallone d’Achille’ per il cancro alla prostata
Il Prof. Steven Bova dell’ Università di Tampere in Finlandia ritiene che, al fine di trovare questi difetti genetici condivisi, possono essere necessarie biopsie multiple. “Dobbiamo anche studiare più pazienti per imparare come applicare questi risultati per sviluppare trattamenti più personalizzati alle persone con la malattia”, aggiunge.
Imparare come le cellule tumorali cambiano e si evolvono in metastasi (diffusione in altre parti del corpo) e diventano resistenti ad alcune forme di trattamento è fondamentale per lo sviluppo di trattamenti futuri per tutte le forme di cancro.
L’ autore senior dello studio, il Dr Ultan McDermott sostiene che gli errori genetici condivisi che causano i tumori alla prostata mappati “nell’albero genealogico”, rappresentano un potenziale tallone d’Achille per il cancro della prostata. “Molte di queste mutazioni sono comuni nei geni oncosoppressori e il nostro approccio per il targeting terapeutico deve essere la priorità”.
“Dobbiamo ingrandire questa snodo cruciale e raccogliere più dati sull’impatto che diverse terapie hanno sull’evoluzione del cancro alla prostata e sulla sua diffusione”, aggiunge il ricercatore.
Gli autori dello studio concludono che questi risultati “chiariscono in dettaglio i complessi modelli di diffusione metastatica e la nostra comprensione dello sviluppo di resistenza alla terapia di deprivazione androgenica nel cancro alla prostata”.
Fonte: The evolutionary history of lethal metastatic prostate cancer, Gunes Gundem, et al., Nature, doi:10.1038/nature14347, published online 1 April 2015, abstract.