La malattia di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa molto grave. I gruppi di ricerca del Prof. Jin-Moo Lee alla Washington University di Saint Louis, Stati Uniti d’America, e il Prof. Milos Pekny al Sahlgrenska Academy di Gothenburg, in Svezia, hanno identificato gli astrociti come un nuovo bersaglio per lo sviluppo di strategie terapeutiche future.
I risultati sono appena stati pubblicati nel Journal FASEB.
Gli astrociti sono conosciute come cellule che controllano molte funzioni della salute, nonché del cervello malato, compreso il controllo delle risposte rigenerative.
In pazienti affetti da malattia di Alzheimer, gli astrociti in prossimità delle placche amiloidi e neuroni degenerano diventando iperattivi.
Fino ad oggi, molti ricercatori hanno considerato l’ iperattività degli astrociti nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer molto negativa in quanto contribuirebbe alla progressione della patologia. Lo studio corrente ha generato dati innovativi con importanti implicazioni. I gruppi di ricerca statunitensi e svedesi hanno utilizzato un modello murino della malattia di Alzheimer in cui è stata geneticamente ridotta l’iperattività degli astrociti. Essi hanno scoperto che i topi hanno sviluppato più depositi di amiloide ed hanno mostrato segni di neurodegenerazione più pronunciati, rispetto ai topi con la normale risposta di astrociti.
Questo suggerisce che la risposta degli astrociti al processo della malattia, rallenta la progressione della malattia stessa.
” Ora abbiamo bisogno di capire il meccanismo alla base del ruolo benefico degli astrociti iperattivi nella progressione della malattia di Alzheimer. La comprensione di questo processo a livello molecolare dovrebbe aiutarci a progettare le strategie per l’ottimizzazione della risposta degli astrociti” afferma il Prof. Milos Pekny.” L’iperattività degli astrociti in pazienti affetti da malattia di Alzheimer è strettamente collegata all’attivazione della microglia, le cellule immunitarie del cervello. Ciò implica che i due tipi di cellule comunicano per mediare una risposta coordinata a stati di malattia”dice il Prof. Jin-Moo Lee.
Questo team collaborativo internazionale di neuroscienziati sta portando avanti ulteriori studi per comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali gli astrociti impediscono la deposizione di placche amiloidi nella malattia di Alzheimer.