Antigeni alimentari-Immagine: quando gli antigeni proteici vengono iniettati nell’intestino tenue di topi selvatici, vengono trasmessi alle cellule dendritiche nelle placche di Peyer; esperimenti simili su topi con deficit di cellule M hanno come risultato un minor numero di cellule dendritiche che ricevono l’antigene proteico. Credito: RIKEN.
“Gli antigeni o allergeni, sono sostanze che l’organismo riconosce ed interpreta come estranee e potenzialmente pericolose, quindi meritevoli di un attacco immunitario finalizzato alla loro neutralizzazione.
I ricercatori guidati da Hiroshi Ohno presso il RIKEN Center for Integrative medical sciences (IMS) in Giappone, hanno scoperto che gli antigeni alimentari come le proteine del latte aiutano a impedire ai tumori di crescere nel nostro intestino, in particolare nell’intestino tenue. Gli esperimenti rivelano come queste proteine attivano il sistema immunitario intestinale, consentendogli di fermare efficacemente la nascita di nuovi tumori.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Immunology il 17 settembre.
Gli antigeni alimentari ricevono molta stampa negativa perché sono la fonte di reazioni allergiche ad alimenti come arachidi, crostacei, pane, uova e latte. Anche quando non causano reazioni allergiche, questi antigeni, insieme a molti altri presenti in verdure e fagioli, sono comunque considerati oggetti estranei che devono essere esaminati dal sistema immunitario.
Ohno e il suo team hanno precedentemente riferito che gli antigeni alimentari attivano le cellule immunitarie nell’intestino tenue, ma non nell’intestino crasso. Allo stesso tempo, alcune cellule immunitarie attivate dai batteri intestinali sono note per sopprimere i tumori nell’intestino.
Nel nuovo studio, i ricercatori del RIKEN IMS hanno unito queste due linee di pensiero e hanno testato se gli antigeni alimentari sopprimono i tumori nell’intestino tenue.
Il team ha iniziato lo studio con uno speciale tipo di topo con una mutazione in un gene di soppressione tumorale. Come le persone con poliposi adenomatosa familiare, quando questo gene non funziona correttamente, i topi sviluppano tumori in tutto l’intestino tenue e crasso.
Il primo esperimento è stato piuttosto semplice. I ricercatori hanno dato da mangiare a questi topi cibo normale o cibo privo di antigeni e hanno scoperto che quelli che avevano ricevuto cibo normale avevano meno tumori nell’intestino tenue, ma la stessa quantità nell’intestino crasso.
Successivamente, hanno aggiunto alla dieta priva di antigeni un antigene rappresentativo comune chiamato albumina, presente nella carne e non nei normali alimenti, assicurandosi che la quantità totale di proteine fosse uguale alla quantità di proteine nella dieta normale.
Quando ai topi è stata somministrata questa dieta, i tumori nell’intestino tenue sono stati soppressi proprio come era successo con il cibo normale. Ciò significa che la soppressione del tumore era direttamente correlata alla presenza dell’antigene, non al valore nutrizionale del cibo o di un antigene specifico.
Le tre diete hanno anche influenzato le cellule immunitarie, in particolare le cellule T, nell’intestino tenue. I topi che hanno ricevuto la dieta semplice senza antigeni avevano molte meno cellule T rispetto a quelli che hanno ricevuto il cibo normale o il cibo senza antigeni con proteine del latte. Ulteriori esperimenti hanno rivelato il processo biologico che rende possibile tutto ciò.
Questi risultati hanno implicazioni cliniche. Similmente alle diete prive di antigeni, le diete elementari cliniche includono aminoacidi semplici, ma non proteine. Ciò riduce il lavoro digestivo e può aiutare le persone con gravi condizioni gastrointestinali, come il morbo di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile.
Secondo Ohno, “i tumori dell’intestino tenue sono molto più rari di quelli del colon, ma il rischio è più alto nei casi di poliposi adenomatosa familiare e, pertanto, l’uso clinico di diete elementari per trattare la malattia infiammatoria intestinale o altre condizioni gastrointestinali in questi pazienti, dovrebbe essere considerato con molta attenzione”.
Spiegano gli autori:
“I tumori gastrointestinali sono un importante problema di salute in tutto il mondo. Mentre il numero di decessi per tumori gastrointestinali è in aumento, i tumori dell’intestino tenue sono relativamente rari, rappresentando il 3%-6% di tutte le neoplasie gastrointestinali e l’1%-3% di tutte le neoplasie maligne gastrointestinali. Tuttavia, non sono stati segnalati né metodi di rilevamento non invasivi né fattori coinvolti nella regolazione dei tumori dell’intestino tenue. La diagnosi del tumore è spesso ritardata fino agli stadi avanzati a causa delle caratteristiche asintomatiche e, pertanto, l’identificazione di componenti alimentari nella nostra vita quotidiana che prevengono/inibiscono la tumorigenesi dell’intestino tenue è importante per ridurre l’incidenza della malattia. Prove crescenti dimostrano che le risposte immunitarie svolgono un ruolo importante nella regolazione dei tumori in generale. Abbiamo qui dimostrato che gli antigeni alimentari sono importanti nella soppressione della tumorigenesi nell’intestino tenue. La novità di questo studio sta nel fatto che gli antigeni alimentari svolgono un ruolo cruciale nella soppressione della tumorigenesi nell’intestino tenue. Si potrebbe criticare il fatto che lo stato infiammatorio possa influenzare la tumorigenesi nei nostri esperimenti, ma la nostra analisi istologica ha suggerito che l’AFD non ha causato alcun sintomo di infiammazione nella nostra analisi istologica (dati non mostrati). Un effetto simile dell’AFD sull’infiammazione è stato mostrato anche nel precedente rapporto (Kim et al, Science, 2016)”.
Nell’intestino, il sistema immunitario è continuamente indotto o regolato da fattori quali componenti alimentari e microbiota che entrano costantemente in contatto con l’intestino.
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Le diete elementari sono talvolta adottate da persone senza gravi patologie gastrointestinali o allergie come un modo sano per perdere peso o ridurre gonfiore e infiammazione. Le nuove scoperte suggeriscono che questo potrebbe essere rischioso e sottolineano che questo tipo di diete non dovrebbero essere utilizzate senza la raccomandazione di un medico.
Fonte: Frontiers in Immunology