L’infiammazione è la normale risposta del corpo ad un danno. Mentre può essere un sistema di difesa naturale, può portare allo sviluppo di malattie, se diventa cronica. Presso l’‘Università di Alabama a Birmingham (UAB), un esperto sostiene che un modo per combattere l’infiammazione è con il cibo.
“Il processo di infiammazione ha un unico obiettivo: rispondere immediatamente, individuare e distruggere il materiale tossico nei tessuti danneggiati prima che possa diffondersi in tutto il corpo”, ha spiegato Lauren Whitt, Ph.D., “Il problema dell’ infiammazione si verifica quando il sistema di difesa va fuori controllo e inizia a distruggere il tessuto sano, causando danni.”
Mentre l’obesità può causare l’infiammazione e portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche, la perdita di peso è legata alla riduzione dell’infiammazione, Secondo Whitt, alcuni alimenti che hanno proprietà anti-infiammatorie possono essere sono la risposta alla condizione. “Ho incoraggiato le persone a mangiare cibi integrali e alimenti ricchi di fibre”, ha detto Whitt.
Cibi anti-infiammatori da provare:
• Gli agrumi contengono vitamina C e vitamina E che sono antiossidanti essenziali
• Le verdure a foglia hanno alto contenuto di vitamina K
• I pomodori contengono nel pigmento rosso, il licopene, un potente antiossidante
•Il salmone contiene una ricca concentrazione di omega-3 acidi grassi
E poi ancora: pesce azzurro, orzo, proteine di soia, mirtilli, mandorle, cannella, aceto e un tipo particolare di pane integrale.
Whitt ha aggiunto:
“Mangiare per ridurre al minimo l’infiammazione non deve essere un compito troppo gravoso. Preferite alimenti biologici e riducete alimenti trasformati e fritti. Ciò potrebbe evitare la necessità di alcuni farmaci. E se ci concentriamo sulla nostra dieta, saremo in grado di alleviare la necessità di farmaci anti-infiammatori, in molti casi.”
La raccomandazione di base è di modificare il proprio regime dietetico su due fronti: evitare o ridurre al minimo gli alimenti proinfiammatori e introdurre o aumentare quelli antinfiammatori.I cibi proinfiammatori sono principalmente quelli di derivazione animale. Carne, quindi, ma anche uova e formaggi. Il motivo è legato al fatto che questi prodotti contengono alte quantità di acido arachidonico, precursore delle prostaglandine infiammatorie. Il pericolo è maggiormente insito nelle carni conservate e negli insaccati per la presenza di nitriti, che inducono un rialzo ematico dei mediatori dell’infiammazione come proteina C reattiva o PCR, E-selectina e omocisteina e danno origine alle nitrosammine, composti cancerogeni. Nitriti (E249, E250) e nitrati (E251, E 252) sono additivi aggiunti a prodotti come prosciutti, wurstel, carni in scatola e formaggi per favorire lo sviluppo di determinati aromi, per svolgere un’azione antisettica e per donare il colore rosso alla carne, che altrimenti, soprattutto se cotta, sarebbe di colore grigio.
Fonte Science Daily