Un nuovo studio dimostra che le statine ad alta potenza sono legate ad un rischio più elevato di insufficienza renale acuta, rispetto alle statine meno potenti e che il rischio persiste per due anni. Il ricercatore Colin Dormuth, della University of British Columbia a Vancouver in Canada e colleghi, hanno pubblicato la loro scoperta online, sulla rivista BMJ, il 19 marzo.
Le statine sono una classe di farmaci ampiamente diffuse, per abbassare il colesterolo , per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, spesso con dosi più alte previste per i soggetti ad alto rischio. C’è stata però, una tendenza verso l’aumento della potenza delle statine, sia con dosi maggiori come simvastatina oppure atorvastatina 40-80 mg, o con la forma più potente, rosuvastatina, per i diversi trattamenti . Ma i ricercatori stanno cominciando a suggerire che l’aumento di potenza può portare a problemi renali . Studi clinici mostrano che gli effetti collaterali negativi non interessano un gran numero di pazienti e possono così non essere abbastanza comuni da essere identificati.
E’ solo nel monitoraggio post-marketing e dalle analisi di grandi gruppi di pazienti, che cominciano ad emnergere gli effetti collaterali dall’uso di forti dosi di statine. In questo recente studio, i ricercatori hanno osservato pazienti che hanno assunto statine ad alta potenza, rispetto a coloro a cui sono state prescritte statine a bassa potenza, in sette province canadesi. Inoltre, sono stati esaminati i dati di due banche internazionali (Regno Unito e Stati Uniti), raccolti tra il 1997 e il 2008. Sono state analizzate le cartelle cliniche dei 2 milioni di persone della rete canadese, per gli studi osservazionali sull’effetto del farmaco (CNODES) e per valutare il nesso tra il trattamento con statine ad alta potenza rispetto alle statine a bassa potenza e l’ospedalizzazione per l’insufficienza renale acuta in pazienti con e senza malattia renale cronica.
Tutti i pazienti avevano più di 40 anni di età. La potenza elevata delle statine è stata definita come rosuvastatina, dose di 10 mg o superiore, atorvastatina dosi di 20 mg o superiore, e simvastatina a dosi di 40 mg o superiore. Tutti gli altri farmaci contenenti statine, stati definiti a bassa potenza.
Quando i ricercatori hanno analizzato i dati, hanno scoperto che gli utenti di statine ad alta potenza hanno avuto il 34% in più di probabilità di essere ospedalizzati per insufficienza renale acuta, rispetto ai pazienti che hanno fatto uso d statine a bassa potenza, nei primi 120 giorni di trattamento. Ed il rischio resta elevato per due anni dopo l’inizio del trattamento.
I ricercatori stimano che per ogni 1.700 pazienti senza malattia renale cronica trattati con statine ad alta potenza in contrapposizione ad un bassa potenza, c’è un ricovero supplementare per il danno renale acuto.
Fonte BMJ Comunicati Stampa .