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Farmaco per l’artrite mostra il potenziale per il trattamento del cancro ovarico

Aranofin, un composto metallorganico contenente un atomo di oro, usato per trattare l’artrite reumatoide, potrebbe migliorare la prognosi dei pazienti con cancro ovarico con mutazione BRCA1, secondo una nuova ricerca.

Lo studio, condotto da ricercatori dell’ Università di Plymouth nel Regno Unito, in collaborazione con il Plymouth Oncology Centre at Derriford Hospital, è pubblicato sulla rivista Mutation Research/Fundamental and Molecular Mechanisms of Mutagenesis.

BRCA1 è una proteina che ripara il DNA. La mutazione nel gene che codifica per questa proteina, può portare ad una quantità insufficiente di proteina che si traduce in un danno al DNA in riparazione. Questo aumenta la possibilità che le cellule colpite possano sviluppare ulteriori alterazioni geniche e diventare cancerose.

Le mutazioni BRCA1 aumentano il rischio di sviluppare il cancro ovarico e della mammella. BRCA1 è mutato nel 15-20% dei tumori ovarici.

Precedenti studi hanno suggerito che il cancro al seno e alle ovaie con mutazioni BRCA1 possono essere più sensibili ai farmaci che danneggiano il DNA e le cellule tumorali possono più facilmente soccombere a tali farmaci.

Auranofin è attualmente in fase di sperimentazione per il trattamento del cancro ovarico epiteliale ricorrente, che rappresenta circa il 90% dei tumori ovarici diagnosticati.

“L’utilizzo di farmaci già disponibili come Auranofin, per curare il cancro è molto promettente perché i loro effetti sul corpo sono ben documentati”, dice  Awadhesh Jha, Professore di tossicologia presso la Scuola di Scienze Biologiche di Plymouth.

Il Prof. Jha e colleghi hanno esaminato l’effetto di Auranofin sulle cellule di cancro ovarico coltivate in laboratorio ed hanno scoperto che la mancanza di proteine ​​BRCA1 ha reso le cellule tumorali più vulnerabili ad Auranofin, rispetto a cellule di cancro ovarico con le versioni normali del gene.

Inoltre, i test di laboratorio hanno dimostrato che le cellule tumorali ovariche con riduzione dei livelli di espressione BRCA1, trattate con Auranofin, hanno subito danni irreparabile sotto forma di letale rotture del doppio filamento del DNA.

Per lo studio, il team ha testato Auranofin su due tipi di cellule di cancro ovarico – OVCAR5 e SKOV3, con deplezione BRCA1 e confrontato i risultati con un gruppo di controllo.

I ricercatori hanno scoperto che anche prima che BRCA1 fosse eliminato, le cellule SKOV3 erano già relativamente sensibili ad Auranofin e in assenza di BRCA1, la sopravvivenza delle cellule tumorali è stata ridotta fino al 37%.

Allo stesso modo, trattando le cellule OVCAR5 con deplezione BCRA1 con Auranofin, è stata ridotta la sopravvivenza delle cellule tumorali, rispetto alle cellule con BRC1 non impoverito.

Prof. Jha riassume le implicazioni dello studio: ” Auranofin ha il potenziale per essere preso in considerazione per i futuri studi clinici per il trattamento di tali tumori ovarici”.

Fonte: BRCA1 deficiency increases the sensitivity of ovarian cancer cells to auranofin, Deepu Oommen et al.,Mutation Research/Fundamental and Molecular Mechanisms of Mutagenesis, doi:10.1016/j.mrfmmm.2015.11.002, published online 28 November 2015, abstract.

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