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Diabete: nuovo trattamento elimina l’insulina per l’86% dei pazienti

Diabete Studio-Immagine Credit PublicDomain.

Un nuovo trattamento che combina ReCET e Semaglutide potrebbe eliminare la necessità di insulina nel diabete di tipo 2, con l’86% dei partecipanti a uno studio che non necessita più di terapia insulinica. Il trattamento è risultato sicuro e ben tollerato e sono previsti ulteriori studi per confermare questi risultati.

Una ricerca rivoluzionaria presentata alla Settimana UEG 2024 introduce un nuovo promettente approccio terapeutico per il diabete di tipo 2 (T2D) che ha il potenziale di ridurre notevolmente o addirittura eliminare la necessità della terapia insulinica.

Questo approccio innovativo, che combina una nuova procedura nota come ReCET (terapia di ricellularizzazione tramite elettroporazione) con la Semaglutide, ha portato all‘eliminazione della terapia insulinica nell’86% dei pazienti.

A livello globale, il diabete di tipo 2 colpisce 422 milioni di persone, con l’obesità riconosciuta come un fattore di rischio significativo. La terapia insulinica che  è comunemente utilizzata per gestire i livelli di zucchero nel sangue nei pazienti con diabete di tipo 2, può causare effetti collaterali come l’aumento di peso e complicare ulteriormente la gestione del diabete. Esiste quindi la necessità di strategie di trattamento alternative.

Progettazione e risultati dello studio

Il primo studio sull’uomo ha coinvolto 14 partecipanti di età compresa tra 28 e 75 anni, con indici di massa corporea compresi tra 24 e 40 kg/m². Ogni partecipante è stato sottoposto alla procedura ReCET in sedazione profonda, un trattamento mirato a migliorare la sensibilità del corpo alla propria insulina. Dopo la procedura, i partecipanti hanno aderito a una dieta liquida isocalorica di due settimane, dopodiché Semaglutide è stata gradualmente titolata fino a 1 mg/settimana.

Sorprendentemente, al follow-up a 6 e 12 mesi, l’86% dei partecipanti (12 su 14) non ha più avuto bisogno della terapia insulinica e questo successo è continuato fino al follow-up a 24 mesi. In questi casi, tutti i pazienti hanno mantenuto il controllo glicemico, con livelli di HbA1c che sono rimasti al di sotto del 7,5%.

Tollerabilità e sicurezza

La dose massima di Semaglutide è stata ben tollerata dal 93% dei partecipanti, un individuo non è riuscito ad aumentare la dose massima a causa della nausea. Tutti i pazienti hanno completato con successo la procedura ReCET e non sono stati segnalati gravi effetti avversi.

La Dott.ssa Celine Busch, autrice principale dello studio, ha commentato: “Questi risultati sono molto incoraggianti, suggerendo che ReCET è una procedura sicura e fattibile che, se combinata con Semaglutide, può eliminare efficacemente la necessità della terapia insulinica“.

A differenza della terapia farmacologica, che richiede l’aderenza giornaliera alla terapia, ReCET è esente da compliance, affrontando il problema critico dell’aderenza continua del paziente nella gestione del diabete di tipo 2. Inoltre, il trattamento modifica la malattia: migliora la sensibilità del paziente alla propria insulina (endogena), affrontando la causa principale della malattia, al contrario delle terapie farmacologiche attualmente disponibili, che sono al massimo in grado di controllare la malattia“.

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Guardando al futuro, i ricercatori hanno in programma di condurre studi clinici randomizzati più ampi per convalidare ulteriormente queste scoperte. Il Dott. Busch ha aggiunto: “Stiamo attualmente conducendo lo studio EMINENT-2 con gli stessi criteri di inclusione ed esclusione e somministrazione di semaglutide, ma con una procedura fittizia o ReCET. Questo studio includerà anche valutazioni meccanicistiche per valutare il meccanismo sottostante di ReCET“.

Fonte:UEG Week 2024

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