(Deltacron-Immagine Credito: Pixabay/CC0 di dominio pubblico).
Gli esperti hanno affermato lunedì che una presunta mutazione del coronavirus ibrido soprannominata “Deltacron” scoperta in un laboratorio di Cipro è molto probabilmente il risultato di una contaminazione di laboratorio e non una nuova variante preoccupante.
I media ciprioti hanno riportato la scoperta sabato, descrivendola come avente “il background genetico della variante Delta insieme ad alcune delle mutazioni di Omicron”. Sebbene sia possibile che i coronavirus si combinino geneticamente, questa situazione è rara e gli scienziati che analizzano la scoperta della cosiddetta “Deltacron” affermano che è improbabile.
“Le sequenze ‘Deltacron’ cipriote riportate da diversi grandi media sembrano essere chiaramente una contaminazione“, ha twittato nel fine settimana Tom Peacock, virologo del dipartimento di malattie infettive dell’Imperial College di Londra.
Jeffrey Barrett, il capo della COVID-19 Genomics Initiative presso il Wellcome Sanger Institute britannico, ha affermato che le presunte mutazioni di Deltacron si trovano su una parte del genoma che è vulnerabile a errori in alcune procedure di sequenziamento. “Questo quasi certamente non è un ricombinante biologico dei lignaggi Delta e Omicron”, ha detto lunedì il ricercatore.
Gli scienziati sono ansiosi di combattere un diluvio di disinformazione su COVID-19, gran parte della quale circola online. La scorsa settimana sono emerse notizie non verificate sulla circolazione di un virus “flurona” o “flurone”, una combinazione di influenza e coronavirus, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha respinto lunedì.
“Non usiamo parole come Deltacron, flurona o flurone. Per favore”, ha twittato Maria van Kerkhove, epidemiologa di malattie infettive presso l’OMS. “Queste parole implicano una combinazione di virus/varianti e questo non sta accadendo”, ha detto. Sebbene le persone possano soffrire contemporaneamente di influenza e coronavirus, i due virus non possono combinarsi.
Contrariamente alle nuove varianti di COVID-19 come l’Omicron, che hanno un forte impatto sul corso della pandemia, i casi di infezione simultanea di influenza e coronavirus non sono una novità.
Dall’inizio della pandemia, il coronavirus ha dato origine a dozzine di varianti, quattro delle quali sono state designate dall’OMS “di preoccupazione”: Alpha, Beta, Delta e Omicron.
Fonte:Medicalxpress