Una nuova ricerca, riportata nel numero di febbraio della rivista The Faseb Journal, suggerisce che durante le fasi iniziali è possibile invertire con successo la degenerazione maculare, una delle principali cause di cecità attualmente irreversibile, grazie al trattamento con laser nanosecondo. Il trattamento può essere utilizzato anche per la cura di altre malattie degli occhi come l’edema maculare diabetico e la retinopatia diabetica.
” Questo studio offre la base per l’uso clinico del laser nanosecondo nella fase precoce della degenerazione maculare e dimostra che il trattamento limita la progressione della malattia”, ha detto Erika L. Fletcher, del Dipartimento di Anatomia e Neuroscienze dell’ Università di Melbourne in Australia.
Per la sperimentazione, i ricercatori hanno utilizzato un topo con una mutazione genetica che predispone lo sviluppo dei segni caratteristici della degenerazione maculare e lo hanno trattato con laser nanosecondo.
I risultati hanno dimostrato che il trattamento con laser nanosecondo ha bloccato la progressione della degenerazione maculare. Inoltre, è importante sottolineare che a differenza di altri laser, il laser nanosecondo non comporta danni alla retina. Questo studio ha anche dimostrato che il trattamento con laser nanosecondo di un solo occhio, produce effetti positivi anche sull’altro occhio non trattato. Ciò solleva la possibilità di un trattamento monoculare, sufficiente per trattare la malattia in entrambi gli occhi.
In seguito i risultati sono stati confermati anche dalla sperimentazione clinica eseguita su un gruppo di pazienti affetti da degenerazione maculare che hanno ricevuto un trattamento monoculare.
” Questa ricerca è davvero notevole. Inaugura un’era in cui la degenerazione maculare non sarà più considerata una malattia incurabile”, ha detto Gerald Wissmann, redattore capo del The Faseb Journal.
Il laser nanosecondo per la cura della degenerazione maculare è stato presentato in anteprima mondiale, a Melbourne nel 2012 ed è stato ideato proprio da ricercatori australiani. Il laser emette un impulso molto piccolo di energia proprio nella parte posteriore dell’occhio, per rimuovere i depositi che si accumulano con l’età, attivando i meccanismi riparativi del nostro organismo e contribuendo così, alla guarigione della macula.
Il Prof. Roby Guymer ha iniziato la sperimentazione con questo laser tra il 2010 e il 2012.
” I risultati sono stati incoraggianti e per questo abbiamo deciso di ampliare il tattamento ad un maggior numero di pazienti. Chi ha subito il trattamento laser ha riferito che è stato assolutamente indolore. Alcuni ci chiedevano quando il trattamento sarebbe iniziato, mentre in realtà era già finito”, aveva spiegato lo stesso Guymer.
Il meccanismo di azione rivoluzionario di questo laser ha fatto sì che fosse definito ” Ringiovanimento retinico”.
Per la sperimentazione clinica, che si è svolta a Melbourene e Sydney, sono stati arruolati volontari con MD in fase precoce, già nel 2013.
Il prof. Guymer ha sottolineato che questo tipo di trattamento non è adatto a persone che hanno sviluppato una forma avanzata di MD, secca o umida, con conseguente perdita completa della visione, ma è utile in fase precoce della malattia, per impedirne la progressione e farla regredire.
La perdita della vista non si verifica fino a quando la malattia non è in fase avanzata. Per questa ragione molte persone si rendono conto di avere la degenerazione maculare solo quando è troppo tardi. Ai fini della prevenzione è importante che tutte le persone al di sopra dei 50 anni, si sottopongano a visite oculistiche almeno una volta l’anno, per controllare il fondo dell’occhio e se necessario, intervenire tempestivamente, per impedire la cecità.
Fonte: A. I. Jobling, R. H. Guymer, K. A. Vessey, U. Greferath, S. A. Mills, K. H. Brassington, C. D. Luu, K. Z. Aung, L. Trogrlic, M. Plunkett, E. L. Fletcher. Nanosecond laser therapy reverses pathologic and molecular changes in age-related macular degeneration without retinal damage. The FASEB Journal, 2014; DOI: 10.1096/fj.14-262444