Il trattamento con gli ormoni della crescita, releasing hormone,sembra essere associato a favorevoli effetti su adulti sani e anziani con moderato deficit cognitivo, secondo uno studio clinico randomizzato e pubblicato on line sulla rivista Archives of Neurology. “L’ormone della crescita GHRH ed il fattore di crescita 1, hanno potenti effetti sulle funzioni cerebrali i cui livelli diminuiscono con l’avanzare dell’età e probabilmente giocano un ruolo nella patogenesi della malattia di Alzheimer” scrivono gli autori. Per esaminare gli effetti di GHRH sulle funzioni cognitive in adulti sani e anziani con decadimento cognitivo lieve (MCI), i ricercatori hanno condotto uno studio in doppio ceco controllato con placebo, in cui ai pazienti sono stati trattati con iniezioni quotidiane di una forma umana di GHRH (tesamorelin) o placebo. Gli autori hanno arruolato 152 adulti di età compresa tra 55/87 anni e 137 partecipanti (76 pazienti sani e 61 pazienti con MCI). Dopo 30 settimane i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue ed effettuato versioni parallele4 di test cognitivi. I risultati hanno dimostrato effetti positivi della terapia eseguita sulle funzioni cognitive di persone a rischio deficit cognitivo e demenza. Sperimentazioni cliniche più ampie sono necessarie per stabilire il potenziale terapeutico della somministrazione dell’ormone di crescita, per promuovere la salute del cervello nell’invecchiamento normale e nell’invecchiamento patogeno.