
Un nuovo studio pubblicato su Advanced Science ha rivelato come la curcumina, un composto bioattivo presente nella Curcuma aromatica (Yujin), può aiutare ad attenuare la neuroinfiammazione e i danni cerebrali causati dalle crisi epilettiche.
La neuroinfiammazione è un processo centrale nella risposta del cervello a lesioni o malattie, con la microglia che funge da driver primario. Queste cellule non sono solo componenti vitali dell’ambiente cerebrale, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio del sistema nervoso centrale (SNC). L’attività della microglia è strettamente associata alla progressione e agli esiti di condizioni neurologiche come epilessia, ictus e morbo di Parkinson. Nell’epilessia, l’iperreattività della microglia può alterare l’ambiente extraneuronale, esacerbando i sintomi. Tuttavia, una risposta appropriata può avere l’effetto opposto, limitando le crisi, riducendo il rilascio eccessivo di fattori infiammatori e aiutando nella riparazione e nella rigenerazione dei neuroni danneggiati. Pertanto, una risposta microgliale adeguata può influenzare positivamente l’epilettogenesi limitando i danni al SNC e promuovendo il recupero post-crisi, rendendola un obiettivo di esplorazione clinica.
La curcumina, un composto bioattivo tradizionale, è stata utilizzata per secoli in India e Cina per affrontare varie condizioni di salute, tra cui l’epilessia. La ricerca contemporanea suggerisce che l’integrazione con curcumina può potenzialmente mitigare i sintomi delle crisi epilettiche modulando l’equilibrio del microambiente del sistema nervoso centrale, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Nonostante studi approfonditi sui meccanismi molecolari della curcumina, in particolare la sua influenza sull’espressione di vari fattori infiammatori, i precisi obiettivi diretti e gli intricati meccanismi molecolari alla base degli effetti della curcumina rimangono in gran parte un mistero.
Lo studio, condotto dal team di Meng Wenxiang dell’Istituto di genetica e biologia dello sviluppo dell’Accademia cinese delle scienze, in collaborazione con il team di Xie Qi dell’Accademia cinese delle scienze mediche cinesi, fornisce preziose informazioni sui meccanismi molecolari attraverso i quali la curcumina regola la risposta infiammatoria del cervello, aprendo nuove strade al trattamento dell’epilessia.
L’epilessia, un grave disturbo neurologico, è caratterizzata da crisi ricorrenti che non solo causano danni neuronali, ma attivano anche le cellule gliali, innescando una risposta immunitaria locale. Questa risposta immunitaria rilascia fattori pro-infiammatori che contribuiscono a un circolo vizioso che peggiora la condizione.
La medicina tradizionale cinese (MTC) impiega da tempo le pillole Baijin, che contengono curcumina, per il trattamento dell’epilessia. Tuttavia, gli esatti meccanismi molecolari con cui la curcumina modula la neuroinfiammazione sono rimasti in gran parte poco chiari fino ad ora.
I ricercatori hanno scoperto che la curcumina regola il recettore della proteina tirosina fosfatasi tipo Z1 (PTPRZ1), sopprimendo le risposte neuroinfiammatorie eccessive, riducendo i danni cerebrali conseguenti alle crisi epilettiche e promuovendo la riparazione neuronale.Queste scoperte migliorano la nostra comprensione degli effetti farmacologici della curcumina e identificano nuovi obiettivi terapeutici e strategie per il trattamento dei disturbi neurologici.
Leggi anche:La curcumina offre speranza contro i superbatteri
Questo studio fa progredire la comprensione del ruolo della curcumina nella regolazione della neuroinfiammazione e getta le basi per ulteriori ricerche sul suo potenziale terapeutico nel trattamento delle malattie neurologiche. Sottolinea inoltre l’importanza della moderna ricerca sulla medicina tradizionale cinese nell’illustrare i meccanismi alla base dei rimedi tradizionali e delle loro applicazioni cliniche.
Fonte:Advanced Science