Le persone affette da celiachia, non adeguatamente controllate, possono avere un rischio maggiore di sviluppare un linfoma, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine .
Ricercatori provenienti dalla Svezia, hanno condotto uno studio di coorte basato su una popolazione di 7.625 pazienti con malattia celiaca (CD), tra il 2006 e il 2008. Lo studio ha esaminato i pazienti che erano stati sottoposti a biopsia dell’intestino, dopo la diagnosi iniziale.
I dati di sulle biopsie dei pazienti sono stati raccolti da 28 reparti di patologia della Svezia, tra il 1969 ed il 2008.
I ricercatori spiegano che gli studi precedenti hanno già mostrato che vi è un aumentato rischio di linfoma nei pazienti affetti da malattia celiaca, ma il motivo è sconosciuto. Tuttavia, è emerso che la guarigione della mucosa – nel trattamento della celiachia attraverso una dieta priva di glutine – potrebbe essere importante per limitare il rischio linfoma.
I ricercatori hanno esaminato il rischio di neoplasie linfoproliferative (LPM) in pazienti affetti da celiachia, con persistente atrofia dei villi, ossia erosione dei villi dell’intestino, che altera la capacità del corpo di assumere i nutrienti dal cibo. Il follow-up delle biopsie ha rivelato che il 43% dei pazienti ha sofferto di questa condizione.
Il rischio di linfoma in questi pazienti è stato confrontato con quello di pazienti che hanno ottenuto la guarigione della mucosa con una dieta controllata e che hanno risposto a una dieta priva di glutine, così come con pazienti senza la malattia.
I risultati dello studio hanno rivelato che i pazienti affetti da celiachia (CD), con persistente atrofia dei villi hanno avuto un aumento del rischio di linfoma rispetto ai pazienti della popolazione generale e ai pazienti affetti da CD che hanno dimostrato la guarigione della mucosa.
Gli autori dello studio spiegano:
“Il rischio è accentuato tra i pazienti affetti da celiachia, con persistente atrofia dei villi, ma era meno evidente e non ha raggiunto la significatività statistica tra i pazienti che presentavano la guarigione della mucosa.
Rispetto ai pazienti con guarigione della mucosa, quelli con persistente atrofia dei villi hanno avuto un aumento del rischio per LPM “.
Gli autori aggiungono che l’aumento del rischio era più importante nel primo anno dopo il follow-up biopsia, ed era meno prominente nei seguenti 4 anni. Ma non c’era alcun segno di un rischio ridotto drasticamente rispetto al rischio della popolazione generale.
I ricercatori aggiungono:
“Questo fenomeno ha diverse spiegazioni potenziali. Molti studi di morbilità e mortalità associate alla celiachia hanno scoperto che il rischio aumentato scivola verso lo zero nel tempo e questo è stato attribuito all’effetto di una dieta priva di glutine.
Il rischio per LPM in pazienti con MC si riduce anche con il tempo, anche se rimane significativamente elevato rispetto a quello della popolazione generale nel lungo termine “.
I ricercatori concludono che un aumento del rischio di linfoma nei pazienti con CD può essere influenzato dalla guarigione della mucosa, aggiungendo:
“Questo aumento del rischio di frequente è più pronunciato nei pazienti con persistente atrofia dei villi ed è meno pronunciato tra quelli con la guarigione della mucosa.
Questi risultati dovrebbero indurre un’ulteriore valutazione della guarigione della mucosa come un obiettivo per i pazienti con celiachia per ridurre il loro rischio di LPM”.
Fonte: “Guarigione della mucosa e rischio di neoplasia linfoproliferativa nella malattia celiaca,” Annals of Internal Medicine , il 5 agosto 2013.