Nei pazienti con carcinoma avanzato della tiroide, sunitinib, un farmaco approvato per il trattamento di molti altri tipi di cancro, ha mostrato una sigificativa attività contro il cancro, in un trial clinico di fase II. I risultati dello studi saranno presentati alla 69 Riunione annuale della Endocrine Society a San Diego.
“ La patologia nodulare della tiroide è una condizione clinica molto comune soprattutto nel sesso femminile e con l’avanzare dell’età. Solo una piccola percentuale dei noduli tiroidei, circa il 5%, sono dei tumori maligni e di questi quasi tutti sono dei carcinomi differenziati, cioè che derivano dalle cellule dei follicoli tiroidei (carcinoma papillare e carcinoma follicolare), molto più rari sono il carcinoma midollare e quello anaplastico .E’ opportuno subito precisare che i carcinomi differenziati della tiroide se trattati adeguatamente e sottoposti a follow-up specialistico dall’endocrinologo, hanno una prognosi molto buona, cioè la sopravvivenza nelle forme a basso rischio è sovrapponibile a quella di una persona che non ha avuto la malattia. Tutte le neoplasie differenziate della tiroide devono essere rimosse chirurgicamente; l’intervento chirurgico da effettuare è la tiroidectomia totale (o in alcuni casi “quasi totale” a discrezione del chirurgo) e l’operatore deve essere esperto in questa tipologia di intervento”. ( http://www.endocrinologiaclinica.it/tumori-differenziati-della-tiroide.html)
” Sunitinib può essere utilizzato come trattamento aggiuntivo efficace in pazienti con carcinoma differenziato avanzato alla tiroide”, ha detto Kenneth Burman, Chief della Endocrine at MedStar Washington Hospital Center a Washington.
Il cancro differenziato della tiroide è il tipo più comune di cancro della tiroide. Per i pazienti con questo tipo di cancro, chirurgia e trattamento con iodio radioattivo per distruggere le cellule tumorali sono molto efficaci, ma in alcuni pazienti il tumore continua a progredire.
Burmann ed i suoi colleghi hanno testato l’effetto del trattamento con sunitinib in 23 pazienti con cancro differenziato avanzato della tiroide che avevano subito almeno un ciclo di trattamento con iodio radioattivo. I ricercatori hanno valutato la sopravvivenza libera da progressione della malattia, il periodo di tempo che il tumore non è progredito e la risposta della crescita tumorale a sunitinib, utilizzando i criteri di valutazione di risposta nei tumori solidi ( RECIST).
I pazienti hanno ricevuto una dose di partenza di 37,5 milligrammi di sunitinib per via orale.
I ricercatori hanno segnalato che la sopravvivenza media dei pazienti trattati, libera dalla progressione della malattia, è stata di circa otto mesi.
Poichè questo studio era un trial clinico di fase II, non c’era nessun gruppo di controllo. I ricercatori hanno controllato i loro risultati confrontandoli con quelli ottenuti da un gruppo di controllo costituito da pazienti con lo stesso tipo di cancro di un altro studio pubblicato recentemente, che hanno ricevuto un placebo.
Rispetto al gruppo di controllo il team di ricerca ha scoperto che la sopravvivenza libera da progressione della malattia (PSF) era più lunga nei pazienti trattati con sunitinib.
Secondo lo studio, l’83% dei pazienti ha beneficito del trattamento con sunitinib sia con un notevole restringimento dei tumori ( risposta parziale) che con un rallentamento della progressione della malattia ( malattia stabile). Sei pazienti, il 26%, hanno avuto una risposta parziale a sunitinib e tredici pazienti, il 57%, hanno avuto una stabilizzazione della malattia.
” Sunitinib non è una cura, ma da questo studio appare che può rallentare la progressione della malattia”, ha dichiarato Burmann. Egli ha aggiunto che i pazienti hanno tollerato bene il farmaco e che gli effetti collaterali più comunemente riportati erano lievi o moderati.
Il farmaco agisce inibendo più proteine nelle cellule tumorali e limitando la crescita e la divisione delle cellule tumorali. Secondo Burmann, il farmaco, presente sul mercato con il marchio Sutent, da Pfizer, merita un più grande studio controllato di fase III per il trattamento del carcinoma differenziato della tiroide.
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( Fondata nel 1916, la Endocrine Society è la più antica, più grande e più attiva organizzazione al mondo dedicata alla ricerca sugli ormoni e la pratica clinica di endocrinologia. Oggi, l’adesione della Endocrine Society è costituita da oltre 18.000 scienziati, medici, educatori, infermieri e studenti, in 122 paesi).
Fonte materials provided by The Endocrine Society.