(Cancro del pancreas-Immagine TC assiale con contrasto ev. Adenocarcinoma macrocistico della testa del pancreas. Credito Public Domain).
Un grande team internazionale di ricercatori ha applicato l‘ingegneria genetica alle cellule T per combattere il cancro del pancreas. Nell’ articolo pubblicato sulla rivista Nature Biomedical Engineering, il gruppo descrive come l’approccio con cellule T ingegnerizzate ha funzionato quando testato in condizioni di laboratorio.
Il cancro al pancreas è una delle forme di cancro più mortali: cinque anni dopo la diagnosi, solo il 5% dei pazienti è ancora vivo. Le ragioni dell’alto tasso di mortalità sono la mancanza di sintomi fino a quando il cancro non è in una fase avanzata e la rapida diffusione. Questo cancro ha anche dimostrato di essere più difficile da trattare rispetto alla maggior parte degli altri tipi di cancro. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno iniziato a esaminare la possibilità di utilizzare l’immunoterapia per combattere il cancro del pancreas, tentano di indurre il sistema immunitario ad attaccarlo. Affinché l’immunoterapia sia efficace, le cellule T devono essere in grado di raggiungere i tumori e quindi ucciderli. Le cellule tumorali nel pancreas sono tipicamente ricoperte da tessuto stromale che rende difficile l’uso di farmaci per ucciderle: le cellule immunitarie non hanno tali problemi. Inoltre, ricerche precedenti hanno dimostrato che i tumori nel pancreas emettono una sostanza chiamata CXCL16 che attira le cellule immunitarie non a cellule T che non sono in grado di attaccare i tumori, ma la loro presenza interferisce con le cellule immunitarie che sono in grado di montare un attacco. In questo nuovo sforzo, i ricercatori si sono concentrati su un tipo di cellula T che ha mostrato la capacità di distruggere i tumori pancreatici, ma non ci riesce perché manca del recettore appropriato che la farebbe attrarre da CXCL16. Per superare questo problema, i ricercatori hanno fornito alle cellule T il recettore mancante utilizzando l’ingegneria genetica.
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I ricercatori hanno testato le loro cellule T ingegnerizzate in due modi diversi. Nel primo, le hanno iniettate in tumori pancreatici situati sotto la pelle di topi da laboratorio. Nel secondo, sono le cellule T ingegnerizzate sono state iniettate nel tessuto che ospita tumori pancreatici che erano stati innestati nel pancreas di un topo. In entrambi i casi, le cellule T ingegnerizzate hanno mostrato un’attività antitumorale sostenuta e anche un aumento dei tassi di sopravvivenza. Ispirati dai loro risultati, i ricercatori hanno iniziato il processo per portare il loro approccio nelle sperimentazioni cliniche.