Ricercatori del Regno Unito hanno sviluppato un dispositivo che può aiutare a diagnosticare le prime fasi del cancro alla vescica mediante tester del gas emesso dalle urine.
Il dispositivo analizza le sostanze chimiche presenti nell’odore dell’ urina e produce una lettura profilo che indica se cellule del cancro sono presenti nella vescica.
Chiamato Odoreader, il tester è il risultato di una collaborazione tra l’Università di Liverpool e l’Università del West of England (UWE) di Bristol.
Ogni anno nel Regno Unito circa 10.000 di persone scoprono di avere il cancro alla vescica. Ma a differenza del cancro al seno e del cancro del collo dell’utero, al momento non ci sono biomarcatori affidabili per lo screening del cancro della vescica.
L’autore dello studio Chris Probert, dall’ Istituto di Liverpool di Medicina Traslazionale, spiega:
“Si tratta di una malattia che, se presa in tempo, può essere trattata efficacemente, purtroppo non abbiamo al momento alcun metodo di screening precoce.”
La ricerca con i cani dimostra che è possibile insegnare loro a fiutare alcune sostanze chimiche con grande accuratezza. Per esempio, uno studio ha mostrato come i cani possono sentire la presenza di Clostridium difficile in campioni di feci e nell’aria intorno a pazienti in ospedale.
C’è stato anche un certo successo con cani,per rilevare il cancro alla vescica nelle urine, dicono i ricercatori, che citano uno studio riportato nel British Medical Journal nel 2004, in cui i cani addestrati a rispondere ai campioni di urine di pazienti con carcinoma della vescica, hanno avuto un alto tasso di successo.
Il co-autore della ricerca Norman Ratcliffe, professore presso l’Istituto di tecnologia del biosensore di UWE Bristol, spiega che utilizzare i cani per rilevare l’odore del cancro, non è un modo pratico di diagnosi da utilizzare negli ospedali, per diagnosticare la malattia. Ratcliffe aggiunge:
“Abbiamo sviluppato un dispositivo che ci può dare un profilo dell’odore dell’ urina. Esso è in grado di leggere i gas che le sostanze chimiche nelle urine possono sviluppare quando il campione viene riscaldato.”
Il dispositivo è circa il doppio di un lettore di carte di pagamento. Si inserisce in una bottiglia contenente l’urina e si avvia l’analizzatore. Circa mezz’ora dopo, la lettura sullo schermo del computer mostra se il campione proviene da un paziente con cancro della vescica.
Probert dice:
“Abbiamo esaminato 98 campioni di urina per sviluppare il dispositivo, e testato su 24 campioni di pazienti noti per avere il cancro e 74 campioni che hanno sintomi urologici, ma non il cancro. L’apparecchio ha individuato correttamente il 100% dei malati di cancro.”
Probert si ritiene molto incoraggiato dai risultati e insieme al suo team sta ora cercando di testare il dispositivo su un campione più ampio di pazienti, prima che possa essere utilizzato negli ospedali.
Probert, Ratcliffe e alcuni degli altri autori dello studio, hanno un brevetto relativo al dispositivo.
Fonte PLoS ONE , pubblicato 8 luglio 2013; DOI: 10.1371/journal.pone.0069602; Link articolo