Un gruppo multinazionale di scienziati, guidato dalla Prof.ssa Sarah-Maria Fendt (VIB-KU Leuven), ha scoperto che le cellule del cancro al seno metastatico utilizzano un diverso metabolismo dei nutrienti per la produzione di energia, rispetto alle cellule normali e alle cellule del cancro non metastatico.
Per lo studio, i ricercatori hanno utilizzato modelli murini e hanno dimostrato che inibendo la produzione di energia da questo metabolismo dei nutrienti si riduce l’insorgenza delle metastasi di oltre il 60%.
La scoperta potrebbe portare a nuove terapie per il cancro al seno che impediscono la formazione delle metastasi prendendo di mira questo processo metabolico. Queste intuizioni rivoluzionarie sono state pubblicate sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications .
I tumori al seno che invadono altri organi quasi sempre provocano la morte del paziente. Gli scienziati devono ancora scoprire un modo per prevenire la diffusione del cancro e le ‘metastasi’. Attualmente, nessun trattamento efficace è stato sviluppato per circa il 25% di pazienti con cancro al seno metastatico. Questa ricerca ha rivelato l’importanza del nutriente prolina nel processo di produzione di energia nelle cellule delle metastasi del cancro al seno.
( Vedi anche:Gli scienziati individuano un nuovo modo di attaccare il cancro al seno).
Indagare il ruolo della prolina
Al fine di diffondersi, le cellule tumorali devono cambiare il loro modo di operare. Tuttavia, il modo in cui il metabolismo delle cellule sostiene questo processo di adattamento è in gran parte sconosciuto. In questo studio, i ricercatori hanno scoperto che le cellule delle metastasi del cancro al seno utilizzano un diverso metabolismo dei nutrienti per produrre energia rispetto alle cellule normali e cellule di cancro al seno non metastatico.
La Prof.ssa Sarah-Maria Fendt (VIB-KU Leuven) ha dichiarato: “Abbiamo osservato che il metabolismo della prolina è aumentato nelle metastasi del cancro al seno rispetto a tumori mammari primari nei topi e nei pazienti. Non solo, ma abbiamo inibito l’enzima Prodh che guida il metabolismo della prolina e ridotto con successo la formazione di metastasi polmonari, senza danneggiare i tessuti sani o che interessano la funzione degli organi. I nostri risultati forniscono ampie prove che Prodh è un potenziale bersaglio farmacologico contro il cancro al seno metastatico”.
Due percorsi verso una terapia clinica
I risultati di questa ricerca sono un primo passo emozionante verso la traduzione dell’inibizione dell’enzima metabolico identificato, in una vera e propria terapia. La Prof.ssa Fendt prevede di andare avanti su due fronti specifici al fine di avviare la ricerca clinica.
“In primo luogo, abbiamo in programma di definire come l’inibizione dell’ enzima Prodh, e quindi la produzione di energia da prolina nella cellula tumorale, può essere combinata con lo standard di cura preventiva chemioterapia per avere la migliore efficacia possibile contro lo sviluppo di metastasi. In secondo luogo, siamo alla ricerca di partner industriali che possono aiutarci a identificare un potente composto che inibisce l’enzima per trasformare questo risultato convincente in benefici tangibili per i pazienti affetti da cancro. Con il partner giusto, questi risultati potrebbe tradursi in studi clinici in meno di cinque anni “, ha concluso la ricercatrice.
Fonte: EurekAlert