HomeSaluteTumoriCancro ai polmoni: rivelati i meccanismi che consentono la recidiva

Cancro ai polmoni: rivelati i meccanismi che consentono la recidiva

Nuove modalità per combattere la resistenza ai farmaci nel cancro ai polmoni
Espressione eterogenea di EGFR nel NSCLC EGFR- mutante. Credito: Nature Communications 

Uno studio recente svela come le cellule tumorali resistenti ai farmaci nel cancro ai polmoni, inducano cambiamenti nel microambiente tumorale. Questo fenomeno promuove la recidiva del cancro e spiega perché le terapie mirate inizialmente efficaci possono perdere la loro efficacia nel tempo.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.

I trattamenti contro il cancro possono fallire se anche un piccolo sottoinsieme di cellule tumorali si dimostra resistente o si adatta per sopravvivere ai trattamenti farmacologici. I ricercatori hanno identificato un meccanismo che spiega perché i trattamenti contro il cancro ai polmoni a volte falliscono: già nelle fasi iniziali del trattamento, una piccola, ma resiliente popolazione di cellule tumorali può sopravvivere e modificare il proprio ambiente.

Questo processo contribuisce alla recidiva del cancro e porta allo sviluppo di resistenza ai farmaci. Il meccanismo identificato chiarisce perché i trattamenti mirati spesso perdono la loro efficacia nel tempo e perché i risultati del trattamento variano significativamente tra i pazienti.

Le cellule tumorali sono come le erbacce. Anche se le estirpassi tutte, le radici potrebbero rimanere nascoste sottoterra, alterando il terreno e alla fine causando la crescita di nuove erbacce“, spiega la Prof.ssa associata Heidi Haikala.

La resistenza ai farmaci è una sfida importante

La resistenza ai farmaci è una delle sfide più grandi nel trattamento del cancro. Pertanto, comprenderne i meccanismi è essenziale per sviluppare nuove terapie. Lo studio ha anche identificato metodi per impedire alle cellule tumorali di sviluppare resistenza. Utilizzando farmaci epigenetici, potrebbero essere sviluppate nuove terapie combinate per migliorare l’efficacia del trattamento.

Per i pazienti oncologici, questo approccio potrebbe portare a trattamenti migliori e personalizzati che migliorano le possibilità di risultati positivi e migliorano la qualità della vita. Mentre lo studio si è concentrato sul cancro ai polmoni, i suoi risultati potrebbero anche aiutare a comprendere la resistenza ai farmaci in altri tipi di cancro. I pazienti oncologici potrebbero potenzialmente trarre beneficio da questi risultati entro 5-10 anni, a seconda dei progressi della ricerca clinica e delle approvazioni normative.

Aumento dei tumori polmonari

Il cancro, in particolare quello ai polmoni, sta diventando sempre più diffuso e le opzioni terapeutiche per questo tipo di cancro restano limitate, il che sottolinea l’urgente necessità di migliorare i metodi di cura.

Spiegano gli autori:

Gli inibitori della tirosina chinasi del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) sono comunemente usati per trattare i tumori polmonari non a piccole cellule con mutazioni EGFR, ma spesso emerge una resistenza ai farmaci. L’eterogeneità intratumorale è una causa nota di resistenza alla terapia mirata ed è considerata un fattore importante nel fallimento del trattamento. Questo studio identifica cloni di tumori polmonari non a piccole cellule EGFR-mutanti che esprimono bassi livelli di proteina EGFR sia di tipo selvatico che mutante. Queste cellule EGFR-low sono intrinsecamente più tolleranti agli inibitori EGFR, più invasive e presentano un fenotipo epiteliale-mesenchimale rispetto alle loro controparti EGFR-high. Le cellule EGFR-low secernono citochine della famiglia del fattore di crescita trasformante beta (TGFβ), che portano a un maggiore reclutamento di fibroblasti associati al cancro e alla soppressione immunitaria, contribuendo così al microambiente tumorale tollerante ai farmaci. In particolare, l’induzione farmacologica dell’EGFR mediante inibitori epigenetici sensibilizza le cellule resistenti all’inibizione dell’EGFR. Questi risultati suggeriscono che la resistenza intrinseca ai farmaci può essere prevenuta o invertita mediante terapie combinate“.

Leggi anche:Cancro ai polmoni: perchè il rischio diminuisce in età avanzata

I tumori polmonari esaminati in questo studio spesso si verificano in individui giovani che non fumano. Per qualche ragione, questi casi di tumore polmonare in pazienti giovani stanno tristemente aumentando in tutto il mondo. Mentre la resistenza ai farmaci è un problema scoraggiante, questo studio dimostra che superarlo è possibile, nota Haikala.

Fonte: Nature

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano