I ricercatori dell’Università della Pensylvania, hanno identificato una quantità anomala di una proteina chiamata prostaglandina D2, nel cuoio capelluto di uomini affetti da calvizie. La scoperta potrebbe portare a nuovi trattamenti per la cura della patologia. Nel modello umano e animale, gli studiosi hanno rilevato che una prostaglandina nota come PGD2, ed il suo derivato 15- dPGJ2, inibiscono la crescita dei capelli . In laboratorio, gli scienziati sono riusciti ad inibire PGD2, tramite un recettore chiamato GPR44 . Il recettore potrebbe diventare un promettente obiettivo terapeutico per combattere alopecia androgenetica, sia negli uomini che nelle donne, con perdita di capelli o diradamento. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine. La calvizie maschile colpisce circa 8 uomini su 10, sotto i 70 anni e fa si che i follicoli piliferi si restringono e producono microscopici peli, di breve vita. Le prostaglandine hanno ruoli ben definiti, in molte funzioni del corpo. Una prostaglandina chiamata F2 alpha, è nota invece, per favorire la crescita di capelli, in opposizione alla prostaglandina PGD2 che la inibisce. Gli studi futuri si concentreranno sulle potenzialità di GPR44 inibitore della prostaglandina PGD2 e sulla funzione di F2 alpha, per nuovi trattamenti contro la perdita di capelli.
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