Caffè contaminato-Immagine Credit Public Domain-
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte delle case produttrici in via precauzionale di alcuni lotti di cialde e capsule di caffè per presunta contaminazione chimica. In particolare è stata rilevato un potenziale valore di ocratossina sopra i limiti di legge.
I prodotti interessati sono i seguenti:
Espresso arabica in capsule compatibili a marchio Caffè Trombetta, in confezioni da 10 capsule (55 grammi), con il numero di lotto 02AD07B e il termine minimo di conservazione (Tmc) 07/02/2024;
Espresso arabica in capsule compatibili a marchio Lo Zio d’America, in confezioni da 10 capsule (55 grammi), con il numero di lotto 01CD07B e il Tmc 07/02/2024;
Espresso arabica in capsule compatibili a marchio Lo Zio d’America, in confezioni da 50 capsule (275 grammi), con il numero di lotto 02CD05B e il Tmc 05/02/2024.
Chi avesse acquistato i prodotti appartenenti ai lotti indicati dal Ministero deve riportarli al punto vendita.
Il caffè richiamato è stato prodotto dall’azienda Caffè Trombetta Spa nello stabilimento di via Castelli Romani 132, a Pomezia, nella città metropolitana di Roma Capitale.
“Le capusle sopracitate, al momento, sono state ritirate solo in via precauzionale, in attesa di ulteriori indagini. Sono ormai assodati nella comunità scientifica, invece, i danni che rilevanti quantità di ocratossina possono causare all’organismo. Stiamo parlando di una microtossina molto resistente che viene prodotta naturalmente da alcune muffe. Si può rinvenire in diverse tipologie di alimenti, come cerali, frutta secca, vino e, appunto caffè. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, nel 2006 ha concluso uno studio che conferma la genotossicità della sostanza, in grado di danneggiare direttamente il dna umano. L’ocratossina è cancerogena per i reni, ha un’azione nefrotossica, innalza i livelli di proteine nelle urine. Questa tossina, sulla cui presenza negli alimenti l’Unione europea ha imposto limiti molto stringenti, è così resistente da accumularsi nei tessuti delle specie animali, fino al punto da rendere tossica anche la carne destinata al consumo alimentare“.
L’ocratossina è una micotossina pericolosa per la salute: può provocare danni all’intero organismo, essendo capace di legarsi alle siero-albumine del sangue. Si può trovare nei cereali, nel caffè, nella frutta secca e nel vino. In molti paesi e nell’Unione europea esistono limiti rigidi al contenuto in ocratossina A in cibi e mangimi, mentre la sostanza non è regolamentata negli USA.
Fonte: AGI