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C. difficile: antibiotico a doppia azione uccide il batterio e previene le reinfezioni

C. difficile-Immagine Credit Public Domain-

Un team di biochimici dell’Università di Notre Dame ha trovato un possibile nuovo modo per trattare i pazienti infetti da Clostridioides difficile, un tipo di batterio che causa gravi problemi gastrointestinali. Nel loro studio, riportato in Proceedings of the National Academy of Sciences, il gruppo ha cercato nei database molecole antibatteriche che potrebbero funzionare meglio per i pazienti con infezioni da C. difficile.

Le infezioni da C. difficile possono variare dal causare piccoli fastidi all’innescare eventi potenzialmente letali: ogni anno uccidono circa 13.000 persone. Una volta infettati, (molto spesso durante il ricovero in ospedale per qualcos’altro) ai pazienti viene generalmente somministrato un antibiotico per curare l’infezione. Sfortunatamente, gli antibiotici stanno diventando inefficaci poiché il C. difficile sviluppa resistenza.

Attualmente c’è solo un antibiotico in uso per il trattamento: la Vancomicina. Un altro problema è che C. difficile produce spore che non vengono uccise dall’antibiotico, il che significa che molte persone soffrono di reinfezioni. La Vancomicina non funziona bene in tali pazienti e funziona ancora meno bene nelle successive infezioni. Per questi motivi, il team dell’Indiana si è posto l’obiettivo di trovare un trattamento più efficace per tali infezioni.

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Il lavoro ha comportato la ricerca nei database di antibatterici per trovare molecole note per legarsi a una specifica proteina associata a C. difficile. Ciò ha portato a due composti : ossadiazolo 1 e 2. I test in vitro hanno dimostrato che entrambi erano efficaci nell’uccidere C. difficile quando somministrati allo stesso livello di dosaggio della Vancomicina.

Antibiotico a doppia azione trovato che uccide il Clostridioides difficile, prevenendo le reinfezioni

Immagine: spora di C. difficile (oro) che emerge da un batterio (turchese). Credito: Jeshina Janardhanan e Yuanyuan Qian-

Il team ha poi testato entrambi per vedere quanto velocemente vengono assorbiti nel flusso sanguigno se somministrati per via orale. L’ossadiazolo 1 è stato assorbito rapidamente, il che lo ha reso inadatto a combattere i batteri nell’intestino. L’ossadiazolo 2, d’altra parte, è stato assorbito lentamente, rendendolo un candidato ideale per una nuova terapia per il trattamento delle infezioni da C. difficile. Nei topi, ha prevenuto la morte del 30% meglio della Vancomicina.

Lo studio ha anche scoperto che l’oxadiazolo 2 ha aiutato a prevenire la perdita di peso meglio della VancomicinaE soprattutto, i test fecali non hanno mostrato presenza di spore: dopo tre settimane di test, nessuno dei topi ha avuto reinfezioni.

Fonte:PNAS

 

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