Broncopneumopatia e sigaretta elettronica.
Secondo l’European Respiratory Society, in un summit che si è svolto a Dublino, l’unico modo per combattere la broncopneumopatia ostruttiva, terza causa di morte nel mondo, è smettere di fumare, non solo le sigarette tradizionali, ma anche quelle elettroniche.
Un italiano su 10 ha broncopneumopatia cronica, almeno 1 su 15 soffre di asma, 3-4 fumatori su dieci raggiungeranno nella propria vita la malattia conclamata.
Di sigarette elettroniche, che sono state al centro del dibattito scientifico negli ultimi mesi, è parlato anche durante il summit a Dublino. “Innanzitutto mancano i dati sull’ efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica”, ha commentato Francesco Blasi, presidente dell’European Respiratory Society. “In più le analisi condotte riportano dati contrastanti: tra le sigarette elettroniche contenenti nicotina, le percentuali di questa sostanza sono molto variabili tra sigarette della stessa marca; inoltre si è evidenziata una presenza di nicotina anche tra le sigarette di molte marche che dichiarano l’assenza della sostanza dal loro prodotto”
Nella stessa occasione del summit anche Claudio F. Donner, amministratore della Fondazione Italiana Salute Ambiente e Respiro (FISAR), esprime diversi dubbi riguardo la sigaretta elettronica. “La sigaretta elettronica dovrebbe essere utilizzata soltanto per smettere di fumare, quindi al massimo per alcuni mesi, mentre invece si sta consolidando la sostituzione della sigaretta normale con quella elettronica, pensando sia meno tossica. Utilizzando la sigaretta elettronica per un lungo periodo si può andare incontro a problemi respiratori seri, mentre il suo utilizzo dovrebbe essere limitato nel tempo, unicamente allo scopo di smettere di fumare. Inoltre, importanti riviste mediche internazionali stanno pubblicando studi riguardanti le sostanze contenute nelle sigarette elettroniche, con conclusioni non positive. Anzi, le sigarette elettroniche potrebbero essere addirittura più dannose delle normali sigarette. La maggior parte dei prodotti contiene nicotina, con la conseguenza che permane la dipendenza alla sostanza. Alcune marche addirittura non dichiarano la presenza di nicotina, e in questo modo possono indurre dipendenza anche in chi non ha mai fumato le sigarette normali. Sono poi introdotte, spesso senza essere dichiarate e certificate, diverse sostanze aromatiche delle quali non si conosce la trasformazione chimica una volta che vengono vaporizzate durante l’utilizzo della sigaretta elettronica. In conclusione, le sigarette elettroniche dovrebbero seguire un iter di approvazione almeno come un parafarmaco, indicando le sostanze contenute e i prodotti che si generano con la vaporizzazione”. Sigaretta elettronica o tradizionale, nonostante le continue raccomandazioni a non fumare, gli pneumologi sono preoccupati per il numero ancora alto di fumatori. Da qui la raccomandazione: meglio smettere di fumare, se si vogliono evitare le malattie respiratorie più comuni. E non basta passare alla sigaretta elettronica.